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Giulio
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pesca
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190811
Non è da molto che ho questa cuffia. Per ora l'ho ascoltata con diversi amplificatori: ho provato anche a collegarla al portatile (!). Mi sono reso conto che tutti gli amplificatori a mia disposizione erano insufficienti allo scopo. Provai uno stadio fatto semplicemente con un operazionale (OPA2132P) al quale aggiunsi in cascata un secondo stadio (sempre composto da un OPA2132P) a guadagno unitario con le due uscite parallelate per aumentare la corrente erogabile. All'ascolto, però, qualcosa mancava. Presi, allora, l'oscilloscopio; misi un canale all'ingresso dell'ampli e uno alla sua uscita. Le mie impressioni furono giusticate: oltre ai 3/4 Veff l'ampli clippava in maniera violenta e le creste di alcuni transienti venivano tagliate. Ora sto costruendo un amplificatore un po' bizzarro: pesa quanto me (no, va beh, diciamo la metà: 25Kg), ha un alimentatore che potrebbe alimentare una saldatrice ad arco (beh no, non proprio) e ha una corrente a riposo di ca. 1A (!). E' una derivazione dei conosciuti Aleph nati dalla geniale mente di Nelson Pass dei quali condivide l'architettura a due stadi e il particolare CCS. E', ovviamente, ridimensionato in corrente e con un alimentazione un po' particolare. Potrebbe pilotare senza alcun problema anche diffusori dall'efficienza (efficienza non sensibilità) medio-alta (non i grossi woofer, però: non riuscirebbe a reggere una tale Back-EMF). Se riuscirò nell'impresa non sarà nemmeno compensato in frequenza (sulla carta dovrebbere essere abbastanza stabile e penso lo sarà ma, saranno le misure a confermarlo :D). Avrà solamente due stadi e sarà interamente a MosFET. La scelta dei MosFET è derivata dal fatto che mi sono "divertito" a riuscire a tirar fuori uno stadio sufficientemente lineare pur utilizzando transistor zoppi (come appunto i MosFet o i JFet). Appena terminata questa impresa un po' "folle" ed avere ascoltato le Sennheiser per bene (spero) farò un esauriente resoconto di ciò che penso su questa cuffia.
Per ora posso dire (ma prendetelo con le pinze) che non suona bene in tutte le configurazioni: in alcune catene suona divinamente, in altre appare un'esagerazione della gamma medio-alta...
Devo ancora capire come farla esprimere al massimo. Chissà che i migliori risultati non si ottengano proprio con il VHF^2.


:D

Ciao.
Giulio.
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Commenti

Dirty Harry
20/8/2011, 06:50Dirty Harry
Giulio ha scritto:
Non è da molto che ho questa cuffia. Per ora l'ho ascoltata con diversi amplificatori: ho provato anche a collegarla al portatile (!). Mi sono reso conto che tutti gli amplificatori a mia disposizione erano insufficienti allo scopo.
Per ora posso dire (ma prendetelo con le pinze) che non suona bene in tutte le configurazioni: in alcune catene suona divinamente, in altre appare un'esagerazione della gamma medio-alta...
Devo ancora capire come farla esprimere al massimo.

Dietro la HD800 c'è una letteratura di opinioni.
Rimane effettivamente una cuffia particolare dalla quale non è facile tirare fuori il massimo...
Personalmente, nonostante alcuni parametri di eccellenza, non la comprerei mai !
Il primo ed insopprimibile dato che viene fuori a primo ascolto è l'indubbia capacità d'analisi coniugata ad un portentoso soundstage ma il resto è tutto in salita !
Io propendo sempre per il rispetto delle caratteristiche originali - in una difficile e personale ricerca della personalità autentica del componente - e sono partito da quei dati per cercare di assecondarla nel presupposto che snaturarli implicherebbe lo snaturamento della sua personalità ; altri ho capito che hanno preferito lavorare compensando, depotenziando cioè le sue indubbie qualità per affievolirne anche le controindicazioni che quelle qualità portano.
Beh, lasciatemi dire una cosa : la HD800 può - con le buone ed anche con le cattive - essere ricondotta a più miti consigli audio ma in queste circostanze diventa un'anatra zoppa !
Magari riprenderò l'argomento con maggiore precisione rinnovando il suo ascolto attento.
:)
Giulio
21/8/2011, 11:19Giulio
Ecco, mi piacerebbe sapere dai possessori di questa cuffia (oppure anche da chi l'ha ascoltata piuttosto a lungo), con quale catena siano riusciti a far esprimere meglio la loro.

:D

Ciao.
Giulio.
bandAlex
21/8/2011, 13:26bandAlex
Ti posso senz'altro dire che la HD800 con il NEMO va molto bene, per quanto io non riesca comunque a digerire il suo medio-alto un po' enfatizzato.

Ed è probabile che andrà meglio con il Lightning, perchè lo stadio finale è quello del NEMO, e il risultato con il nuovo stadio valvolare è quello di una gamma medio-bassa molto presente, veloce ed articolata, e una gamma alta estremamente estesa e naturale, cosa che sicuramente avvantaggerà una cuffia come la HD800, perchè ne verranno esaltate le caratteristiche di base.

Beh, al momento non vedo cuffie che non possano avvantaggiarsi di un Lightning. :D
ado
21/8/2011, 14:54ado
Giulio ha scritto:
Ecco, mi piacerebbe sapere dai possessori di questa cuffia (oppure anche da chi l'ha ascoltata piuttosto a lungo), con quale catena siano riusciti a far esprimere meglio la loro.
:D
Ciao.
Giulio.

Ciao Giulio,

diversi possessori della HD800 l'hanno ascoltata con un mio amplicuffie sperimentale ed hanno espresso giudizi particolarmente lusinghieri sull'accoppiata

saluti
Dom


Ultima modifica di ado il 22/8/2011, 08:26 - modificato 1 volta.
bandAlex
21/8/2011, 15:04bandAlex
E' vero, il forumer Eisenstein ha avuto la HD800 per diverso tempo, e ha potuto constatare che con l'amplificatore di Ado questa cuffia ha un risultato eccezionale.

C'è da tenere in conto che Eisenstein però ascolta solo musica classica, e questo se da una parte rende il giudizio più attendibile in merito alla capacità della cuffia di ricostruire il suono degli strumenti naturali e del palcoscenico di un teatro o di un auditorium, potrebbe essere poco significativo per chi ascolta anche altri generi musicali.


Dirty Harry
21/8/2011, 15:14Dirty Harry
bandAlex ha scritto:Ti posso senz'altro dire che la HD800 con il NEMO va molto bene, per quanto io non riesca comunque a digerire il suo medio-alto un po' enfatizzato.

E' effettivamente il medio-alto la gamma critica della HD800, essendo le caratteristiche salienti del resto delle gamme di frequenza caratterizzate da una buona neutralità e da una personalità comunque generalmente apprezzabile pur nella sua specificità.
Ho trovato questa gamma di frequenze caratterizzata da una certa incisività e da una buona presenza che dovrebbe teoricamente avvantaggiarne il peso ed infatti tale gamma è tutt'altro che esile per quanto, invece, stranamente poco trasparente rispetto alle altre gamme di frequenza.
Ciò provoca una restituzione del messaggio musicale caratterizzata da una certa rigidità in tale gamma di frequenze, tendente a favorire più il macro che il micro contrasto dinamico, con un effetto tendenzialmente coprente sulle altre gamme di frequenza, in quelle circostanze in cui il programma musicale affidi alle medio-alte un ruolo predominante.
E' mia personale opinione che il medio-alto della Sennheiser HD 800 rappresenti il lembo scoperto della... coperta audio di tale cuffia : di fronte al tentativo di coprirlo ci si scopre immancabilmente da un'altra parte con risultati peggiori di quelli che si volevano scongiurare.
Non è l'unico caso di fronte al quale mi piace parlare di rispetto della personalità di un componente nella minimizzazione dei difetti a fronte della valorizzazione dei pregi.
La personalità della HD 800 - mi perdonino coloro, sicuramente i più, che non hanno la possibilità di cogliere il paragone - mi ricorda quella di una grande testina degli anni '80 dello scorso secolo, l'Audio Technica OCC9, una MC dal rapporto qualità/prezzo portentoso, di elevatissima linearità generale, caratterizzata da ottave inferiori profonde e pulite, medi scultorei e soundstage dalla tridimensionalità conclamata ma con un medio-alto di difficile gestione a fronte di frequenze superiori dalla rifinitura ultrasonica : corsi e ricorsi...
Carlo&Co
10/9/2011, 15:57Carlo&Co
Non intervengo spesso, ma vi seguo. Scusate se i miei post si contano ormai sulle punte delle dita.

Ho ascolatato per un periodo sufficientemente lungo (un anno o qualcosa meno) la 800.
Vi rendo partecipi di quello che ho personalmente giudicato di questa cuffia.
La mia sorgente è un Cyrus datato, e restituisce parecchio e bene di quanto è inciso sul cd.

Gli ampli che si sono pregiati di avere nel jack ospite la 800 sono stati:

ibrido con partitore nelson Pass a 32 Ohm sul carico, con variante 120 ohm circa. La migliore soluzione per la presenza dei bassi, e l'estensione in frequenza. la magia era resa da una Mullard cv2493 del '60.

valvolare 4 6080: in bilanciato la cuffia faceve ascoltare un immenso headstage. I bassi nel senso di possenza, pero' erano un pelo arretrati rispetto l'ibrido.

VHF-1e. Riascoltata in bilanciato ha un gran sound, ma le manca qualcosina e sempre in basso. Non che non ci siano i basssi, sono perfetti, ma l'enfatizzazione in alto è evidente.

Ado amp: per i miei gusti arretratezza dei bassi evidente sul resto. Comunque una buona ricostruzione strumentale.

La 5000 in tali condizioni, la surclassa, e l'headstage della 5000 è superiore a tante altre cuffie possedute: W1000, Hd650, dt880, H6, ecc. pelo inferiore (permettetemi il pelo, che potrebbe essere un materassino) a quello della 800. la 340 forse le sta dietro, ma è difficile metterla a suo agio, col 4 valvole andava molto bene.

Se la lcd-2 sposa il vhf1, e come dice Aldone, anche il beta... è lei la prossima futuribile cuffiettina. Ma mi basta la 5000, oggi.
Non nutro dubbi che il vhf2 lighting possa farle esprimere parecchio. La valvola (doppio pentodo) e nel vhf2 saranno 2, faranno la differenza col Nemo MKI.
Giulio
11/9/2011, 00:15Giulio
Che cos'è il "partitore Nelson Pass a 32Ohm"?

:D
Ciao.
Giulio.
Carlo&Co
12/9/2011, 23:50Carlo&Co
Scusa ho omesso qualche parola:

ho semplicemente realizzato (dicasi "cambiato") il partitore di serie dell'ibrido, con lo schema del partitore in bassa impedenza postato tempo fa dal buon Massimo Bianco, e progettato da Nelson Pass. Quindi un passo notevole, verso l'impedenza che vede la cuffia. Con un buon compromesso per l'udito.

Se interessa bisogna cercare su VHF. Ne aveva "pensati" diversi.
Giulio
25/9/2011, 22:52Giulio
Non sono riuscito a trovare questo partitore...
Hai voglia di postarne lo schema? Sennheiser HD800 1827467708

Ciao.
Giulio.
AndreaFx
26/9/2011, 00:29AndreaFx
Giulio, qua ci sono una serie di partitori segnalati da Massimo Bianco. Non so di quale si parla in questo caso ma tu puoi incominciare a farti un'idea.
http://www.tforumhifi.com/t18041-partitore-resistivo-per-collegamento-amplificatore-cuffie
Giulio
27/9/2011, 22:55Giulio
Grazie mille del link. Sennheiser HD800 1827467708


Ciao.
Giulio.
Carlo&Co
27/9/2011, 23:12Carlo&Co
Esattamente il partitore 1. grazie per aver postato il link, lo avevo perso

è un'ottimo schema, semplice e funzionale.
Giulio
16/10/2011, 13:23Giulio
Quindi preferisci la cuffia pilotata con un amplificatore dall'impedenza d'uscita elevata (120Ohm)?


Sennheiser HD800 1827467708
Ciao.
Giulio.
eisenstein
16/10/2011, 16:48eisenstein
...come contributo alla discussione, riporto quanto pubblicato settimane orsono presso gli amici del Gazebo e il Forum del valoroso Fabrizio Calabrese.







Devo alla cortesia di alcuni amici la possibilità di un confronto tra le cuffie Sennheiser HD 430, AKG340 (entrambe uscite nel 1979), Sennheiser HD650, Sennheiser HD800 e gli amplificatori per cuffia VHF-1 dell' amico Bandalex (versione di McNerone: bilanciato, sbilanciato e uscita bilanciata a trasformatori Megahertz) e il cosiddetto Clone dell' amico Domenico ADO (d' ora in poi lo chiamerò direttamente ADO). La sorgente utilizzata è un modesto e decoroso Denon 1611-UD, lettore universale da 449 E. di listino, il cui DAC è il BB 1781.

I primi giorni ho avuto a disposizione unicamente l' amplificatore ADO e le cuffie AKG340 e Sennheiser HD430. L' impatto non è stato positivo. Entrambe le cuffie esigono bassi volumi di ascolto e presentano imbarazzanti ristrettezze dinamiche. Capita tale esigenza ed escluse (per via di una serie di controlli incrociati, effettuati a più riprese) responsabilità dell' amplificatore ADO in ordine al loro pilotaggio, ho provato a tarare i livelli di ascolto a quelli sostenibili dalle cuffie.

La Sennheiser HD430 ha una timbrica eccezionale, notevole soprattutto nella restituzione degli archi e dei fiati. Un ascolto più meditato avverte una leggera chiusura dell' acuto, che, tuttavia, poco toglie alla luminosità degli strumenti, che sfuma con grazia incomparabile.
E' tale voluttuosità capiente a mascherare una bassa capacità di dettaglio, che si indetermina in un suono avvolgente e indistinto. Le basse frequenze vanno più intuite che ascoltate. I limiti dinamici sono drammatici: non solo il volume di ascolto deve essere prossimo al sussurro, ma per la prima volta mi è capitato di imbattermi in crescendo rossiniani che non crescono. Passato lo sconcerto (e non è stato facile), ho compreso perché questa cuffia, a partire da chi me l' ha prestata, ha i suoi estimatori. Non solo per i meriti di cui ho appena riferito, ma perché, per quanto fuorviante, quel suono argenteo e sussurrato, unito alla leggerezza e comodità della cuffia (la più comoda tra tutte quelle che ho provato) si sposa con ascolti mollemente adagiati , sottofondi libreschi, fugaci bisbigli nelle ore di ufficio.

La AKG340 per me rimane un mistero. Non capisco come per mesi un oggetto in fondo così modesto sia stata fatto oggetto di culto, con ricorrenti e inusitate espressioni di giubilo in un climax di pandemica eccitazione. Ha limiti dinamici importanti, anche se non arriva alle sciagure della Sennheiser HD430, acuti armonicamente poco definiti (sferraglianti con tendenza allo strillo, ove appena ci si illuda di poter alzare il volume), nessuna magia, voci impiegatizie, bassi dotati di una qualche consistenza in confronto con la HD430, ma flosci e neghittosi.
Nell' epicedio dei suoi difetti, la HD 430 può essere considerata una cuffia onirica: folle, ma divertente, se si accettano i suoi limiti (per me difficilmente digeribili).
La AKG340 così modesta, così mediocre, così umana, ci ricorda che l' obitorio è la nostra stazione finale e che nella decomposizione dei corpi nessuna redenzione ci attende.
Le sue prestazioni sono blandamente peggiorate con l' utilizzo del VHF-1: nessun vigore aggiunto dall' amplificatore di Bandalex (che si è dimostrato nel tempo un progetto intelligente e meditato), ancora più insofferenza nell' ostentazione della sua natura prosaica.

La Sennheiser HD800 è stata, per me, una rivelazione. Nulla di quanto letto sui suoi presunti difetti si è dimostrato vero, nella mia esperienza. Non gli acuti, i migliori in assoluto tra tutte le cuffie in cui mi sia capitato di imbattermi, anche se, come ovvio, inferiori per qualità e quantità a un qualunque ascolto dal vivo di musica acustica. Dico questo, all' apparenza ovvio, perché il primo concerto che ho ascoltato dopo l' arrivo della HD800 mi ha confortato sulla correttezza del suo bilanciamento tonale. Non nella resa delle basse frequenze, finalmente soddisfacenti, per estensione, forza, articolazione, impatto. Non nella restituzione delle voci, al limite di ogni possibile realismo.
Perché allora tanto sconcerto, così variamente espresso, su una cuffia eccellente?
Ho provato a darmi una risposta, anche grazie ai confronti che ho potuto fare con i due amplificatori a disposizione. La Sennheiser hd 800 propone un tipo di suono, non solo con riferimento alla sua localizzazione, ma complessivamente come qualità dell' esperienza sonora, che simula una posizione di ascolto in balconata a teatro o, nei teatri all' italiana, propria del cosiddetto palco reale (ho avuto la ventura, per vicende rocambolesche, di sedere in prima fila al palco reale della Fenice). I suoni, rispetto a quando si siede in platea, ovvero si condivide il pavimento con il palco, sembrano galleggiare in aria. L' estensione e l' intelleggibilità è totale, ma la percezione delle basse frequenze, anche le più gravi, emesse da un timpano o una grancassa, mancano di quella evidenza tattile riscontrabile in un ascolto da platea. Il bilanciamento tonale è leggermente più bianco e sembra di molto più nitido. Sono sicuro di questo perché, in occasione del concerto di Pogorelich al Toniolo di Mestre, ebbi l' accortezza di ascoltare la prima metà del concerto all' estrema sinistra della prima fila della balconata, per scendere, durante la seconda parte, nel posto corrispondente in platea, anche se dalla parte opposta, in nona fila. Il suono in platea appariva più "sporco" rispetto alla chiarezza e alla pulizia di quanto percepito in balconata.

Per chi è abituato ad un ascolto in platea, il mediobasso della HD800 non potrà che risultare eccessivamente smorzato, così come inesistente l' impatto delle frequenze più gravi. Qui peraltro capisco come si acuisca lo sconcerto. Da un lato infatti chiunque può sentire un' estensione in frequenza nella parte bassa dello spettro incomparabilmente superiore a quella, per fare un esempio, della Sennheiser hd 650. D' altra parte a questa percezione si accompagna la netta impressione di un mancamento nell' aspetto più visivamente tattile dell' impatto delle basse frequenze. Questo già un minimo sconcerta, o affascina, a teatro, nella realtà dell' ascolto della balconata rispetto alla platea. Nella riproduzione in cuffia, quest' aspetto, non etereo, ma di una fisicità quasi inconscia, non può che sconcertare nel caso di ascolti di musica non classica (in senso metastorico).

La HD 800 ha tutto per fare teoricamente felice un ascoltatore di musica rock o metal, o prog, o hard: fulmineità dei transienti, una dinamica davvero ampia, bassissima distorsione, sorprendente estensione in frequenza. Tuttavia questo modo distante e aereo di offrire la germinazione dei suoni, che appare sempre lontano anche quando è vicino, non può che indispettire chiunque non ascolti musica cosiddetta classica, perché estraneo alla concreta prassi dell' esperienza concertistica.
Di contro la Sennheiser hd 650 (in sé una cuffia nemmeno brutta, ma palesemente superata) può essere più appagante per l' ascoltatore di musica rock e dintorni, pur avendo una troppo grande minore estensione in bassa frequenza e, contrariamente a quanto più volte scritto, un impatto minuscolo se confrontato con quello della HD 800. Questo perché il suono che nella HD650 spinge dentro la testa può dare l' illusione di un più puntuale effetto presenza, a differenza della HD 800 che fa di tutto per ricordarci come l' aria sia il medio della propagazione sonora, che compie un tragitto per arrivare sino a noi e per farlo impiega del tempo.
Peraltro, i bassi maestosi della HD800 possono essere compiutamente apprezzati sono ad un ascolto a volume realistico o che comunque tenti di approssimarvisi. In caso di ascolto a volume medio più basso, la pesante equalizzazione della HD650 risulta preferibile. Pertanto la HD800 conferma la sua predilezione con musica ad alta dinamica, come la musica "classica", a differenza della 650, che non apprezza gli scarti dinamici, ma può confortare con il proprio illusorio effetto-presenza.

Ho avuto modo di apprezzare le differenze tra l' amplificatore Ado e il VHF-1 proprio con la HD800 e la HD650.
L' Ado, raffinatissimo, si sposa alla perfezione con la HD800, pare essere stato progettato apposta per lei.
Il tipo di suono che offre, e non solo per ciò che riguarda la "scena", è comparabile a quello da lontano della HD800. Infatti descrive un arco che parte dalla sommità centrale del capo, sino alla perpendicolare delle orecchie. Questo può dare all' inizio l' impressione di un raggruppamento centrale dell' evento sonoro, che diventa benedetto in occasione del picco orchestrale, quando il suono si dispiega felicemente ai lati, libero di espandersi.
Al contrario, il VHF-1 tende a offrire una finestra di ascolto assai più prossima, schiacciato sulla testa, con marcata separazione tra i canali. Tale effetto fa perdere quel po' di illusione di profondità di cui è capace la HD800 con alcune registrazioni (con atre sembra di ascoltare con l' orchestra alle spalle: i suoni frontali stannlo a metà della parte superiore della testa, sviluppandosi in quella posteriore. Ricordo ne parlò Ema) disordinandone la ricostruzione non solo prospettica, ma sintattica del discorso musicale. Bilanciando la cuffia, la situazione peggiora drasticamente, spingendo il suono ai bordi dell' estremo inferiore dell' orecchio, come se stesse appiccicato ai lobi e pollice e indice li tirassero giù.
Ciò non comporta effetti solo per quanto concerne la distribuzione spaziale, ma insiste anche sul bilanciamento tonale e la qualità del suono proposto.

L' ADO offre l' acuto proprio come in un ascolto non da troppo vicino, possibilmente in balconata o palco reale: c'è tutto, è chiarissimo, lucente, ma ha quel minimo di garbo in più, rispetto al tocco puntiglioso di un ascolto di prima fila in platea. Nel caso della HD800 si avverte come l' ADO operi nella medesima situazione, senza sforzo, in simbiosi. Con il VHF-1 si avverte che il movimento dell' amplificatore, che ci vuole portare nella prima fila della platea, è antagonista rispetto a quello della cuffia, saldamente assisa in posizione di parapetto di palco centrale. Questa sorta di sofferenza per mancato garbo, dagli esiti sovraeccitati e tonitruanti, è amplificata dall' utilizzo del VHF-1 nella configurazione a ponte.
L' effetto è il medesimo di uno che prendesse a calci sul sedere un corridore: non è che quello corre di più, gli dà solo fastidio!

La situazione risulta perfettamente rovesciata con l' utilizzo della HD650 (che non sono riuscito a utilizzare in bilanciato XRL). L' ADO le conferisce una dolcezza zuccherosa nelle voci femminili, che può piacere, ma non è per nulla realistica. Gli acuti sembrano non freddi, ma troppo essenziali, come se si sentisse la fondamentale, ma non le armoniche. Al contrario il VHF-1 fa della HD650 una cuffia equilibrata, con un acuto non smagliante, ma sicuramente più luminoso, nei limiti delle possibilità di quella cuffia, delle voci non così magiche, ma sicuramente più credibili (soprattutto le maschili, improvvidamente svrilizzate dall' ADO).
Come nella situazione descritta nel paragrafetto precedente, ma puntualmente rovesciata, è avvertibile che il VHF-1 opera nella stessa direzione della HD650 e risulta premiata la medesima direzione di marcia. Al contrario l' ADO sembra nell' occasione un maschio imbelle incapace di soddisfare, scuotendola a sferza, le voglie di una femmina smaniosa.
Stessa sorte è toccata alla mia modesta HD555.

Questo mi ha dato modo di riflettere su due considerazioni, su cui mi piacerebbe confrontarmi con voi.
La prima è che, contrariamente a quanto spesso mi è capitato di leggere, l' amplificatore non deve correggere, operando in senso opposto, la cuffia che è chiamato a pilotare. Anzi viene premiata la combinazione felicemente simbiotica.

La seconda riguarda la dinamica e la sua percezione. L' ADO e il VHF-1 non mi pare differiscano quanto a capacità di pilotaggio, almeno con le cuffie da me provate. L' ADO pilota molto bene la AKG 340, quanto il VHF-1 dal punto di vista elettrico, meglio di lui da quello sonoro.
Tuttavia l' ADO appare più signorile, anche se parimenti fermo, esattamente come il suono di un 'orchestra sinfonica in palco centrale a 15 metri di distanza rispetto al medesimo in prima fila in platea. Il VHF-1 sembra sempre pronto a scuotere. Non che abbia più dinamica o prontezza nella risposta impulsiva dell' ADO. Si trova bene con le cuffie che in qualche modo desiderano essere sottomesse e premute sino allo sgorgare del piacere, come se il godimento venisse esperito da un viatico di violenza. L' amplificatore di Bandalex si conferma come un progetto meditato e intelligente perchè si sposa benissimo con le cuffie Sennheiser dalla fine degli anni 90 a prima della HD 800.
Questo induce a dedurre che la 650 non ha bisogno di "tanta corrente", come spesso si è scritto, in aperto contrasto con le specifiche della casa produttrice, i cui dati testimoniano di una cuffia dalla buona efficienza. Eppure in quell' errore c' era del vero: si è confuso come richiesta di corrente un tipo di trattamento del suono da parte dell' amplificazione ai limiti della rudezza, ma questa esigenza non ha a che fare con la quantità di corrente erogata, ma col tipo di proposta sonora offerta dall' amplificazione.
Significa che c'è qualcosa, che io non-tecnico non riesco a definire e che provo a illustrare con imperfetta metafora, che non importando l ' erogazione della corrente e nemmeno, credo, la semplice raffinatezza circuitale (entrambi la possono vantare), impronta una determinata firma sonora, il cui felice abbinamento con il carico parrebbe non riassumibile nel mero soddisfacimento delle richieste elettriche.

Mi piacerebbe capirne di più a partire dall' apporto tra i più tecnicamente qualificati di voi.

Carlo&Co
16/10/2011, 18:41Carlo&Co
Ciao Giulio, la 800 forse pilotata ad alta impedenza fa uscire un po' di bassi, ma credo che sia una sintesi da ricercarsi fra modulo di impedenza della 800 con quel buco intorno ai 100 Hz.

In buona sostanza sembra di ascoltare maggior precisione se pilotata a bassa impedenza (ma con enfasi medio-acuto), e (difficile da spiegare) maggiore coesione nelle gamme ad alta impedenza (quasi perfetta se pilotata da un ibrido in SE).

E' quel quasi perfetta che mi lascia perplesso, come se questo significasse dedicarle un ampli concepito per lei.
Giulio
16/10/2011, 19:05Giulio
Ciao Carlo, io la preferisco con pilotaggio a bassa impedenza,
perché, il parametro sui cui questa cuffia eccelle (la risposta ai transienti), viene peggiorato da un pilotaggio ad alta impedenza. E' anche vero, però, che pilotandola a 120Ohm, si ottiene una gamma medio-bassa più enfatizzata (il modulo dell'impedenza tende a "ricopiare" l'andamento del modulo dell'impedenza).

Sennheiser HD800 2066719269
Ciao.
Giulio.
fradoca
13/12/2011, 22:44fradoca
ho da pochi giorni acquistato la hd800.Io provengo dal mondo dell'audio professionale e più specificatamente ho mastering per un pò di anni utilizzando molto spesso le cuffie.
Non sono un audiofilo nel senso stretto della parola ma preferisco ragionare e considerare le cose da un punto di vista pro.
Ho usato negli ultimi 3 anni la hd600 che ho modificato nella resa sonora rimuovendo entrambe le spugnette che ricoprono entrambi i driver e sopratutto pilotandola in corrente in bilanciato.
La hd800 è ancora in fase di burn-in ma è un "animale strano".Devo dire che ci vorrà un pò perchè riesca a ricalibrare le orecchie al suo sound usando materiale reference.
A migliorarne la resa cmq ci ha pensato l'ottimo cavo bilanciato in rame placcato rodio costruito dal bravissimo e gentilissimo Matteo Boscolo e sopratutto il pilotaggio della cuffia con l'hpba2 della QES Labs.
Sistema di monitoring per cuffia che lavora in corrente e in bilanciato.
La resa sui i bassi è migliorata nettamente acquistando profondità e corpo.Se ci si costruisce attorno una catena degna della cuffia si posso raggiungere prestazioni eccellenti
per chi come me cerca neutralità e analiticità.Una cuffia che ti fa sentire quello che c'è senza togliere o aggiungere nulla al messaggio sonoro.Merito credo anche del mio dac mytek.
Il mio esemplare reca il numero 11252 e rispetto ad un altro esemplare da me provato che recava un numero intorno ai 2000 la famosa enfatizzazione intorno ai 6-8 khz è decisamente meno pronunciata.
Probabile e sottolineo probabile che sennheiser abbia cambiato qualcosa all'interno dei driver negli ultimi esemplari rispetto ai primi.Negli ho verificato delle leggere ma udibili differenze sonore
anche con 2 o 3 esemplari della stessa cuffia(hd-600) che avevano subito un diverso trattamente nella fase di burn-in.Ho grandi aspettative da questa cuffia e spero di riuscire a sfruttarla
al meglio per le mie sessioni.
bandAlex
14/12/2011, 00:29bandAlex
Ciao Fradoca, e benvenuto nel Giardino! flower

Complimenti per la HD800, si tratta di una delle cuffie più interessanti del momento, sotto molti aspetti. E' di certo una cuffia che non passa inosservata, sia dal punto di vista costruttivo che sonoro. Ricordo ancora la prima volta che la ascoltai: per me fu un piccolo trauma. Poi ho imparato ad apprezzarla, soprattutto con la musica classica e il jazz.

Il famigerato picco sui 6-8 KHz è una cosa che da fastidio anche a me, e lo ritengo il difetto più vistoso di questa cuffia, che per altri versi è impareggiabile: headstage fenomenale, grande dinamicità, e risposta ai transienti da elettrostatica.

Non so quanto sia adatta però ad un uso professionale: non la ritengo una cuffia del tutto neutrale, anche se con l'elettronica giusta riesce senz'altro ad essere molto attendibile. Il fatto che la Sennheiser abbia parzialmente corretto "in corsa" il difetto sul medio-acuto, mi riaccende la voglia di prenderne una... ma ora che ho la Shure SRH940 credo che tale voglia non si concretizzerà, almeno nell'immediato futuro.
fradoca
14/12/2011, 00:46fradoca
Caro Bandalex,
grazie per il cordiale benvenuto!
ho sempre molto apprezzato i tuoi post e la tua competenza.Il mio utilizzo della hd800 però si divide su 2 punti piuttosto specifici.

1)La hd800 è la cuffia che ultimamente vedo sempre di più negli studi di un certo livello(mastering incluso) e quindi questo mi fa confidare maggiormente nel suo utilizzo.

2)Il mio hpba2s è stato progettato per le cuffie dai 250 ohm in su(la prossima versione mark II con nuova scheda e miglior resa scenderà a 200 ohm)
pertanto la mia è stata un scelta quasi obbligata(dato e considerato che alle sennheiser è semplicissimo cambiare il cavo stock!).

Anche per me è stato un trauma il primo ascolto della hd800.Mi chiesi subito dov'erano spariti i bassi!
Poi avendo avuto modo di testarla a fondo con un ampli identico al mio e con materiale reference mi sono reso di quanto poteva cambiare la resa della cuffia
venendo essa pilotata in corrente e in bilanciato.Tutt'altra cosa soprattutto la resa in basso.Le incisioni che prima palesavano un qualche difetto con la hd600
ora vengono impietosamente smascherate dalla hd800.Quelle ottime suonano alla grande.

Si potrebbe poi parlare credo per ore dei vari tipi di cavi e materiali da utilizzare per il cavo aftermarket.C'è che si trova meglio con il rame chi con l'argento siano essi oxygen free o ohno continous cast.
Io al momento mi trovo molto bene con il cavo in rame ofc placcato rodio fattomi da matteo boscolo.Avrò modo poi di provare anche un cavo fatto con il famoso rame up-occ cryo della jenalabs di 18 awg
(un impresa saldare un cavo di quella sezione su i connettori della hd800!!!!!).Sono curioso di sentire che tipo di differenze soniche ci possono essere usando 2 cavi diversi soprattutto nella resa su i bassi.

Per il resto spero che la sennheiser non butti fuori a breve una 850 o 900! Sennheiser HD800 364988687
Dirty Harry
16/12/2011, 20:06Dirty Harry
fradoca ha scritto:
2)Il mio hpba2s è stato progettato per le cuffie dai 250 ohm in su(la prossima versione mark II con nuova scheda e miglior resa scenderà a 200 ohm)
pertanto la mia è stata un scelta quasi obbligata(dato e considerato che alle sennheiser è semplicissimo cambiare il cavo stock!).

Anche per me è stato un trauma il primo ascolto della hd800.Mi chiesi subito dov'erano spariti i bassi!
Poi avendo avuto modo di testarla a fondo con un ampli identico al mio e con materiale reference mi sono reso di quanto poteva cambiare la resa della cuffia
venendo essa pilotata in corrente e in bilanciato.

In corrente ? oh my!
E' una novità che ci fossero amplificatori a trasconduttanza - già di per sé rari - anche per cuffie... huh
fradoca
16/12/2011, 20:22fradoca
se tu cerchi qes labs(io ancora essendo nuovo non posso postare link) entri nella pagina pro audio e clicchi su hpba-2 sistema bilanciato per cuffie
potrai avere un pò di delucidazioni in merito.La hd800 pilotata è in corrente e in bilanciato è davvero una gran cuffia.
carloc
3/1/2012, 01:50carloc
Salve a tutti,

neo arrivato nel giardino. Vi ho trovato cercando informazioni sulla Sennheiser HD 800 (ma guarda un po'.... Sennheiser HD800 364988687)

Ho idea di prendere la HD 800nei prossimi giorni. Al momento la collegherei all'ampli cuffia della DOCET ma il mio desiderio è quello di costruire attorno all'HD 800 un ampli dedicato a valvole.

Ho visto che nel forum se ne è discusso molto, soprattutto nella sezione del Nemo. Io avrei bisogno di sapere, con una certa precisione, su quali dati progettare l'ampli. Mi spiego:

  1. impedenza di uscita: la cuffia è da 300 ohm ma leggo che sarebbe meglio pilotarla con un'uscita dell'ampli da 120 ohm. Com'è meglio regolarsi?
  2. potenza d'uscita dell'ampli: sennheiser dichiara che la max potenza applicabile per lungo tempo è di 0,5 W....che ne pensate se in unscita calcolo almeno 1,5 W RMS?
  3. tensione di swing: alcuni sostengono debba essere di almeno 60Vpp per l'HD 800....il buon bandAlex ha dimostrato che al max ne servono una 15ina.....come è meglio regolarsi?
Per il momento mi fermo qui nella speranza che qualche anima pia legga il mio post.


Saluti,


Carlo
bandAlex
3/1/2012, 11:24bandAlex
Ciao Carlo, benvenuto nel Giardino! flower

1) In generale, più bassa è l'impedenza dell'ampli e meglio è. Con la HD800 però si può preferire un'impedenza di uscita più alta per mitigare l'eccessiva brillantezza della cuffia, ma i risultati sono abbastanza aleatori e non sempre convincenti. Secondo me, non è un parametro di cui tenere conto per scegliere un amplificatore.

2) Se leggi qui vedi che la potenza necessaria per pilotare al massimo la HD800 è molto bassa: 0.06 Watt RMS, cioè 6 mW 60 mW.

3) Sempre facendo riferimento a quel link, lo swing massimo necessario è di 6 Volt di picco.

Non è così difficile pilotare una HD800. La sonorità però può cambiare in base al tipo e alla qualità dell'amplificatore.


Ultima modifica di bandAlex il 3/1/2012, 12:09 - modificato 1 volta.
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