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bandAlex
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Golden Ears
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La mia collezione di cuffie comprende Sennheiser PX100, Sennheiser HD565 "Ovation", Sennheiser HD540 "Reference", Sennheiser HD650, Sennheiser HD600, Sennheiser HD595, Sennheiser HD598, Audio Technica ATH-AD2000, Denon D5000, Audeze LCD-2, Shure SRH840, Shure SRH940, e ovviamente la Beyerdynamic DT880 PRO. Per un po' di tempo ho avuto anche la Beyerdynamic T1, poi rivenduta.

In breve, ognuna di queste cuffie ha i suoi pro e contro. Ad esempio, la più raffinata sulle alte è senza dubbio la D5000, quasi alla pari con un'elettrostatica. La peggiore è la AD2000. Le medie più accattivanti sono quelle della HD565, mentre sulla gamma bassa la regina era la HD650, poi spodestata dalla D5000 (ma non senza controindicazioni).

Ovviamente tutto questo è solo una mia opinione personale, riflette solo i miei gusti da ascoltatore, quindi non mi stupirei se parecchi fossero in disaccordo con me.

Abituato al suono della HD650, ormai avevo perso di vista quello che significa una gamma media e alta luminose, l'aria tra gli strumenti e il giusto equilibrio della gamma medio-bassa. Ma l'HD650 non mi ha mai convinto del tutto. Sulla gamma media, la HD565 mi piace molto di più, tanto che ultimamente mi ritrovavo sulla testa quest'ultima piuttosto che la HD650. Poi è arrivata DT880 PRO. Alte estese, medie presenti ma non invadenti, bassi profondi e ben controllati... Un head-stage più arioso con l'orchestra più distante, ma facile localizzazione degli strumenti.

Rimetto in testa la HD650. Bump tra i 400 e i 600 Hz, basse più presenti ma meno profonde. Gamma medio/medio-alta sottoterra, generale senso di "oscurità" come se ci fosse un enorme telo sull'orchestra. Il motivo è semplice: buco profondo tra i 3 e i 6 KHz. L'ascolto sembra più riposante per via di questa "afonicità" sulla gamma medio-acuta, ma appena si può fare il confronto con qualunque altro mezzo (anche con una buona coppia di diffusori) ci si rende conto che letteralmente mancano "dei pezzi", che molti particolari si perdono.

Ad esempio, ascoltando "Capoeira" del bellissimo "Soaring Through The Dreams" di Al Di Meola, un cd molto ben registrato, la DT880 riesce a tirar fuori alcune voci maschili in sottofondo che con la HD650 semplicemente si perdono nella confusione del medio basso. Ora mi domando: che ci sono a fare quelle voci se non si devono sentire? E' chiaro che la riproduzione della HD650, almeno con questo brano, ha qualcosa che non va.

Avvertenze e modalità d'uso: non sto dicendo che la HD650 fa schifo. Si tratta solo di particolari, alcuni dei quali forse passano del tutto inosservati se non si dispone di una seconda cuffia per il confronto diretto. Soprattutto, passano inosservati se si ha come priorità assoluta la gamma bassa dello spettro audio. C'è a chi piace il basso in evidenza, il suono corposo e "di pancia" ed è magari disposto a rinunciare a qualcosa della gamma medio-alta. E' solo una questione di scelta e di gusti personali. A parte i gusti personali però, non si può certo dire che la HD650 sia una cuffia "neutrale".

Ma torniamo alla DT880 PRO.

Sul suono di questa cuffia con la classica vorrei tornarci più tardi. Come si comporta invece con il pop/rock?

Partiamo da un brano semplice semplice: "I'll remember" di Madonna. E' un brano facile, con molte basse ben ritmate, percussioni di contorno, tastiera ritmica, e la voce ben delineata al centro, ma mai invadente. E' facile perchè equilibrato tonalmente, ma attenzione: le sibilanti delle voci sono in agguato e il basso, laddove il trasduttore non sia sufficientemente veloce, rischia di trasformarsi in poltiglia inascoltabile. La DT880 ne esce a testa alta, anche ad alto volume di ascolto. Il test era questo, ed è passato alla grande: sibilanti zero. Anzi, la voce di Madonna (e dei coretti di contorno) è semplicemente *perfetta*.

Passiamo a qualcosa di più complicato. "August" di Lyle Mays, dello splendido "Street Dreams". E' un brano che uso spesso per il test dei diffusori. E' molto difficile da riprodurre perchè la parte bassa dello spettro è preponderante. Anzi, il basso acustico di Marc Johnson qui è il protagonista, i suoni ad alta frequenza quasi inesistenti, mentre nella gamma media risaltano gli splendidi suoni della chitarra e della tastiera, qualche leggero tocco di percussioni qua e la'. Il tutto con un'ambienza sapientemente dosata, che rende il brano estremamente "caldo" e affascinante. Ecco, parecchi diffusori rendono questo brano inascoltabile, perchè non hanno la gamma bassa controllata a sufficienza e il minimo rimbombo o esaltazione della risposta (spesso dovuto all'ambiente) rovina tutto. Con le cuffie è diverso, anzi questo secondo me è proprio l'esempio che dimostra come alcuni brani sia meglio ascoltarli in cuffia che con le casse. La DT880 offre una riproduzione del basso acustico molto efficace, si sente chiaramente il pizzicare delle corde, e nello stesso tempo il basso è rotondo, morbido, senza particolari durezze. Forse manca un pizzico di presenza in più, ma nell'insieme il brano è riprodotto correttamente. Si apprezza l'estrema naturalezza dell'insieme, ma quello che più mi colpisce è come vengono fuori le delicate percussioni (campanellini, etc.) che ornano il brano. Test superato.

Come se la cava la HD650?

Tenete presente che per me l'ex ammiraglia di casa Sennheiser è stata un riferimento, per molto tempo. Ora, riascoltando il brano dall'inizio la prima cosa che noto è che... le percussioni sono sparite. O meglio, si sono trasformate in un debole fruscio di fondo, senza dettaglio. Però nulla da dire sul basso, anche se si sente meno il pizzicare delle corde. La HD650 sembra avere un basso meno profondo ma più pronunciato intorno alla gamma dei 300/400 Hz. C'è meno ariosità in tutto l'insieme, anche se la gamma media può essere a tratti affascinante per quella sua caratteristica "eufonicità". Ma sulle medio-alte non c'è storia. Vince alla grande la DT880. Quale delle due suona in maniera più piacevole? La DT880, senza dubbio.

Ed ora veniamo alla classica.

Franz Liszt, Wanderer-Fantasie, London Philarmonic Orchestra, Sir Georg Solti, Jorge Bolet, Decca 425 689-2.

Registrazione magistrale della Wanderer-Fantasie (tracce 1-4), le altre tracce sul cd sono di anni diversi e non sono paragonabili. Il punto forte di questa registrazione è l'ambienza e la localizzazione dei singoli strumenti dell'orchestra. Il piano esce fuori superbamente, soprattutto nei fortissimo insieme all'orchestra: sembrano non esserci limiti di dinamica. La DT880 è completamente a suo agio con questo cd. C'è parecchia aria tra gli strumenti, e c'è pure parecchio movimento, si sentono i rumori dei musicisti, quelli involontari intendo, sembra di essere lì davanti. Questo è il cd più "analogico" tra tutti quelli che ho. Non ci sono asprezze anche nei passaggi più difficili. E' un disco facile? Può darsi, resta il fatto che la DT880 ne esce alla grande, anche stavolta.

Igor Strawinsky, Petrouchka, London Symphony Orchestra, Claudio Abbado, Deutsche Grammophon 400 042-2.

Questa registrazione dei tempi infausti della DG, 1981 per l'esattezza, quando il digitale era "digitale", e la qualità audio si misurava in termini di bit e dB. Quello fu il periodo peggiore per l'Hi-Fi, e questo cd lo dimostra ampiamente. Registrato con tecnica multi-microfonica, ambienza assente o quasi, nasce il sospetto anzi che qualcosa sia stato aggiunto in fase di mixing. Aggiunto male, direi. Peccato perchè la direzione di Abbado è ottima e dell'orchestra non c'è bisogno di parlarne. Ma la resa è aspra, artificiale, affaticante, innaturale. La DT880 restituisce il cd per quello che è, senza aggiungere o togliere nulla. Di contro, la HD650 riesce a fare il miracolo. L'esuberanza in gamma medio-bassa riesce a scaldare la registrazione e a renderla più piacevole. Ma è un merito della HD650 o un difetto del cd?

Per rifarmi le orecchie, metto nel lettore un cd al di sopra di ogni sospetto.

Wolfang Amadeus Mozart, Requiem K626, Academy Of Ancient Music, Christofer Hogwood, L'Oiseau-Lyre 411 712-2.

Una delle migliori esecuzioni del famoso Requiem. La registrazione è a livelli stratosferici. Luminosa, naturale. Le voci sono riprese in maniera perfetta, perfettamente localizzabili, come del resto gli strumenti dell'orchestra. Meravigliosi i fiati del Tuba mirum. Gli archi strepitosi, le voci perfette... mi sto forse ripetendo?

Anche qui le sibilanti sono in agguato, ma nella riproduzione della DT880 non ve n'è traccia. E sì che le "s" e le "x" sono importanti, fondamentali in quest'opera. Basta ascoltare il "Rex tremendae majestatis" dove le "x" del "rex" risuonano ritmicamente accompagnando l'orchestra. Il genio di Mozart era anche questo.

In definitiva, questa DT880 PRO è un'ottima cuffia, il cui punto forte è la neutralità e l'estensione in frequenza verso l'alto. Forse manca un po' di "corpo" nella riproduzione del medio-basso, e molti potrebbero ritenerla una cuffia troppo "analitica", o "fredda". Ciò non toglie che rappresenta un ottimo acquisto, a un prezzo quasi "popolare". Senz'altro un ottimo affare, nel panorama odierno di cuffie da centinaia di euro. E non è poco.
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Commenti

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23/7/2011, 17:24marcopane
Bella recensione Alex che condivido a pieno.
Vista la tua collezione mi risulta strano però che tu abbia la dt-880 e venduto la T1 che dovrebbe essere la naturale evoluzione! Come mai?

ciao

Marco
bandAlex
23/7/2011, 18:04bandAlex
La T1 è una cuffia eccezionale, senz'altro un punto di svolta per la Beyerdynamic. Quando è uscita, l'ho ordinata subito, convinto di non sbagliare. E in effetti la cuffia è senz'altro un buon prodotto, non le ho trovato difetti evidenti, ma nello stesso tempo non è riuscita ad entusiasmarmi. Non ho trovato nessuna caratteristica che la elevasse ad un livello di eccellenza, al di sopra di altre cuffie, anche meno costose. Ad esempio, una "modesta" HD598, benchè timbricamente meno accurata della T1, ha dalla sua alcune caratteristiche che la rendono "speciale", come l'headstage, o una grande musicalità. La T1 rimane troppo "asettica", la sua gamma media è lineare ma non "canta", non so come spiegare meglio il concetto. Al confronto, la D5000 con tutta la sua imperfezione della gamma bassa (correggibile) è una sorta di paradiso cuffiofilo. Il fatto che ci fosse un acquirente pronto a prendersela, ha velocizzato le cose, e ora la T1 rimane l'unica mia cuffia che sia mai stata rivenduta. Tutto qui. :D
avatar
23/7/2011, 20:15marcopane
Chiaro!! Bhé chi sà se ti possa piacere la d7000 allora ;)!

AndreaFx
24/7/2011, 12:12AndreaFx
2 doamnde, Alex:
1- Come mai niente Grado nella tua "collezione"?
2- Che versione di Beyer hai? 32, 250 o 600?

Son curioso di provarla anch'io questa cuffia......ho ascoltato la DTT 990 e nonostante le medie/alte molto piacevoli, in basse il risultato mi è sembrato deludente (confrontato con la HD650). Gonfio e fuori controllo......peccato :(
bandAlex
24/7/2011, 12:35bandAlex
Le Grado non mi sono mai piaciute. Anche quelle più costose, come la RS-1, trovo che siano decisamente "rozze" nella loro impostazione, timbricamente poco attendibili, e nemmeno piacevoli da indossare. Per non parlare dei prezzi assurdi e delle politiche commerciali da strapazzo applicate qui in Italia. A quei prezzi, ci sono molte altre cuffie più performanti e più tecnologicamente avanzate che sicuramente danno più soddisfazione. Tutto IMHO, ovviamente.

La DT880 che ho è la PRO, da 250 ohm di impedenza. Sono però molto curioso di sentire la versione a 600 ohm, che dovrebbe essere tutta un'altra cosa.
NEMO
bandAlex ha scritto:La T1 è una cuffia eccezionale, senz'altro un punto di svolta per la Beyerdynamic. Quando è uscita, l'ho ordinata subito, convinto di non sbagliare. E in effetti la cuffia è senz'altro un buon prodotto, non le ho trovato difetti evidenti, ma nello stesso tempo non è riuscita ad entusiasmarmi. Non ho trovato nessuna caratteristica che la elevasse ad un livello di eccellenza, al di sopra di altre cuffie, anche meno costose. Ad esempio, una "modesta" HD598, benchè timbricamente meno accurata della T1, ha dalla sua alcune caratteristiche che la rendono "speciale", come l'headstage, o una grande musicalità. La T1 rimane troppo "asettica", la sua gamma media è lineare ma non "canta", non so come spiegare meglio il concetto. Al confronto, la D5000 con tutta la sua imperfezione della gamma bassa (correggibile) è una sorta di paradiso cuffiofilo. Il fatto che ci fosse un acquirente pronto a prendersela, ha velocizzato le cose, e ora la T1 rimane l'unica mia cuffia che sia mai stata rivenduta. Tutto qui. :D

Buonasera Cuffiofili!

Bene...Bene...

In primis da vero "Avvoltoio", sono contento che la la T1, non ti abbia convinto appieno...;)

Ma veniamo al dunque.

La T1 è una cuffia soltanto in apparenza facile da mettere appunto....

Infatti se studiate la dinamica dei driver utilizzati, potete comprendere come sia necessario avere un amplificatore che più che erogatore di corrente, sia in grado di frenarli e controllarli adeguatamente.

Se amplificata in modo opportuno allora emerge significativamente su tutti i modelli di casa Beyer, altrimenti si allinea alle medesime valide prestazioni...;)

Ecco il motivo per cui molti la sovrappongono o peggio la confondono con la DT880...

Ma vi assicuro che sono 2 cuffie nettamente diverse per qualità e grana sonora, per non parlare della gestione degli impulsi dinamici durante i transienti più complessi.

Buoni ascolti estivi notturni!
Dirty Harry
30/7/2011, 03:14Dirty Harry
NEMO ha scritto:
...
Infatti se studiate la dinamica dei driver utilizzati, potete comprendere come sia necessario avere un amplificatore che più che erogatore di corrente, sia in grado di frenarli e controllarli adeguatamente.

Più che altro, data l'elevata impedenza, è alquanto improbabile che la T1 possa utilmente sfruttare l'erogazione di corrente dell'amplificatore ad essa dedicato, giocando a tal riguardo più la capacità di quest'ultimo di fornire una buona - dal punto di vista quali-quantitativo - tensione d'uscita, inquadrando più sotto tale aspetto la caratteristica peculiare che si richiederà all'amplificatore che quella del controllo dei driver ; anzi forse proprio quest'aspetto, date le formidabili performance del gruppo magnetico del trasduttore, ritengo sia trascurabile e di ciò si trova riscontro nella proverbiale universalità di pilotaggio della cuffia in questione.

NEMO ha scritto:
Se amplificata in modo opportuno allora emerge significativamente su tutti i modelli di casa Beyer, altrimenti si allinea alle medesime valide prestazioni...;)

Ecco il motivo per cui molti la sovrappongono o peggio la confondono con la DT880...

Ma vi assicuro che sono 2 cuffie nettamente diverse per qualità e grana sonora, per non parlare della gestione degli impulsi dinamici durante i transienti più complessi.

Buoni ascolti estivi notturni!

Sono d'accordo.
Non condivido assolutamente il presunto apparentamento del suono della T1 a quello della DT880, quasi che la prima costituisca un'evoluzione della seconda.
E' tuttavia emblematico che la pretesa di continuità tra il suono fornito dalle due cuffie di produzione Beyerdynamic venga sostenuto per il modello della DT880 a 600 Ohm ; acclarata l'importanza dell'impedenza - o meglio dell'accoppiamento dell'impedenza cuffia-amplificatore - sotto il profilo tecnico e d'ascolto, ciò può rilevare non solo sotto un aspetto positivo ma anche sotto uno negativo, quest'ultimo immediato : l'inadeguatezza di un amplificatore non votato al pilotaggio di cuffie ad elevata impedenza appiattirà le differenze tra le due cuffie in questione accomunandole in peius.
Sotto quello positivo, occorrerebbe dividere quelli che sono gli aspetti senz'altro particolari della T1 che giustificano una diversità di valutazione rispetto all'elevata impedenza tout court dai vantaggi - teorici e pratici - di questa, non disgiunti, come accennato in precedenza, dal loro assecondamento ad opera dell'amplificatore.
Insomma, come al solito, siamo di fronte a fenomeni complessi che richiedono un'attenta meditazione prima di una frettolosa attribuzione di tipo miracolistica di determinate qualità ora ad uno ora all'altro componente.
:)
AndreaFx
28/12/2011, 12:46AndreaFx
Finalmente mi è arrivata la DT880 (600 Ohm) e proprio oggi ho incominciato gli ascolti......abituato da un pò di tempo alla HD650 mi ha fatto da subito "uno strano effetto".
Le medio/alte della HD650 non mi hanno mai convinto ed ora ne ho la conferma. C'è come un velo che frena la musica.....nonostante scorra fluida e piacevole.

E' ancora presto per giudicare le qualità di questa DT880, però posso constatare sin da subito la neutralità per la quale è apprezzata. Non toglie o aggiunge nulla, tutte le frequenze son ben amalgamate ed al loro posto.

Tra un pò scriverò di più.....per ora chiudo con un mi piace happy
flibix
28/12/2011, 15:43flibix
Benissimo!!
Ascoltala con cura, in modo particolare in abbinamento al NS. VHF-N.
Infatti pensavo di prenderla pure io, dopo che la mia beneamata Grado sr 225 mi ha prematuramente lasciato. Conosco il suono della HD 650 che pure possedevo, pertanto il tuo contributo sarebbe molto utile.
In modo particolare fai attenzione alla naturalezza della emissione in generale e/o eventuale artificiosita^ delle alte e, se effettivamente si apprezza almeno un minimo di "slamming" e di giusto controllo sulle medio basse, che tanto mi piacevano con le grado.
Premeto che non ho mai ascoltato criticamente il suono Beyer. ma lo immaginerei a grandi linee simile nelle alte alla Akg 501, ma con effettiva presenza di corpo sulle medio basse, forse. Comunque in grado di rendere emozionante (QB) quasi ogni genere musicale.
Buoni ascolti
The Thing
24/3/2012, 22:47The Thing
Ciao sono nuovo qui in questo forum.
Che fortuna leggere opinioni su questa cuffia che vorrei acquistare.
Ho avuto modo di provarla ieri in negozio collegata direttamente ad un lettore CD marantz 6004 con un cd di Sade in azione grande sorriso
È stato amore a primo ascolto. baby
Il miei dubbi però sono questi, in quanto faccio confusione sul discorso impedenza etc

Il mio impianto ha ingresso cuffie sull' amplificatore YAMAHA RX-V863 Uscita jack cuffie/Impedenza CD, etc. (1 kHz, 50 mV, 8 Ω) ................................ 150 mV/100 Ω
la sorgente audio è un lettore DVD/sacd marantz DV7600 che purtroppo non dispone di uscita per cuffie diretto. Perciò mi domando se queste DT880 suoneranno "corpose" come ho sentito in negozio quando le collegherò allo Yamaha
PS Il mio budget non può andare oltre la spesa di queste DT880 che ho trovato a 239 euro fisch
grazie per i consigli
bandAlex
25/3/2012, 12:41bandAlex

Ciao, benvenuto nel Giardino! flower

Da quella che è la mia esperienza con la DT880, ti posso dire che la cuffia va molto bene proprio con le uscite cuffia degli amplificatori integrati. In genere infatti tali uscite sono derivate direttamente da quelle degli altoparlanti interponendo un partitore resistivo, che fa vedere alla cuffia un'impedenza di qualche centinaio di ohm, con la quale la DT880 PRO si trova particolarmente a suo agio.

C'è però la possibilità che l'uscita cuffia presente sull'RX-V863 sia gestita da un piccolo amplificatore dedicato, in genere realizzato con un circuito integrato o un operazionale di potenza. Anche se in tal caso l'impedenza di uscita potrebbe essere molto più bassa, in genere i progettisti di questi apparecchi tendono a seguire la normativa IEC61938, che fissa l'impedenza di uscita a 120 ohm. Ma anche con tale valore la DT880 PRO suona al suo meglio. Con questa cuffia sono da evitare gli amplificatori con impedenza troppo bassa, che "asciugano" troppo la gamma medio-bassa rendendo il suono un po' troppo freddo.

Direi quindi che puoi stare tranquillo, vedrai che la cuffia con il tuo ampli ti piacerà molto.
The Thing
25/3/2012, 17:08The Thing
Grazie sei stato gentilissimo flower
The Thing
27/3/2012, 18:25The Thing
un altra domanda... le DT880 da 250ohm non vanno bene con ipod e iphone etc perchè il suono risulta troppo debole (so che è una offesa usarle con mp3 ma se capita vorrei comq usarle anche con questi "giocattolini") mi sconsigli di prendere quelle da 32 ohm? La qualità del suono cambia rispetto al 250ohm?
bandAlex
28/3/2012, 00:24bandAlex
Purtroppo nel caso della DT880 la qualità non è la stessa cambiando l'impedenza del trasduttore. La versione a 32 ohm è nettamente peggiore nella resa, soprattutto degli acuti e dei transienti.
ernesto62
28/3/2012, 00:42ernesto62
Quante Cuffie.................. Fredda e neutrale: DT880 PRO 574798568

So che ti fara' forse storcereun po' il naso la mia domanda..... ma, sono ormai curiosio......... quale è tra tutte, quella che ascolti di solito di piu'?Il che, equivale, in un certo senso alla tua preferita direi..... Ce lo hai presente uno sceicco in un Harem? Cè sempre in mezzo alla tante (belle) donne, la preferita.....Fredda e neutrale: DT880 PRO 3814707160 Comunque ho intuito bene......seppure ti sto conoscendo da poco sei veramente un gran appassionato di questi oggetti per usufruire la musica(come del resto dei tanti che siete qui')
bandAlex
28/3/2012, 01:11bandAlex

La mia preferita... in effetti c'è, e per ora si tratta della Shure SRH940.

Il suo headstage grandioso, la sua perfetta riproduzione dell'estremo acuto, l'aria che ricostruisce intorno agli strumenti, la sua gamma media presente e materica, la precisa risposta ai transienti... me la fanno preferire ad altre.

Subito dopo viene la Denon D5000, altra grande cuffia capace di restituire un impatto senza eguali e di trascinarti in un ascolto coinvolgente.

Due cuffie alle quali non rinuncerei mai.
ernesto62
28/3/2012, 01:13ernesto62
Grazie, Alex, la Shure con la Denon che differenza di prezzo ha?
ernesto62
28/3/2012, 01:17ernesto62
Chiedo scusa..... Ho gia' visto! Internet e' veramente una finestra aperta..... addirittura di costo meta' se non di meno della Denon.....io pensavo che come minimo di andare sui 1000 euroFredda e neutrale: DT880 PRO 916754431 ... E invece..... come sempre oltre che vige la regola non tutto quello che è costoso è migliore , cè anche il gusto soggettivo
bandAlex
28/3/2012, 01:22bandAlex
La SRH940 costa un terzo della D5000... ma sono due cuffie dall'impostazione sonora molto diversa. A chi piace l'una, in genere non piace l'altra e viceversa.

La D5000 è di classe superiore, come qualità dei materiali, costruzione. Invece la SRH940 è più spartana, più votata al professionale, meno elegante e anche meno comoda.

La D5000 pur essendo una cuffia chiusa sembra quasi una aperta, e l'isolamento acustico è abbastanza basso. Invece la SRH940 è una chiusa a tutti gli effetti, e isola maggiormente dall'esterno (ed è meno fastidiosa per chi ci sta vicino).

bandAlex
28/3/2012, 01:29bandAlex

E' vero che non sempre a un costo maggiore corrisponde una qualità maggiore (e viceversa), ma è pur vero che in questo caso si tratta in massima parte di una questione di gusti.

La D5000 è una cuffia ai vertici, e qualcuno nemmeno oserebbe paragonarla alla più economica SRH940. Tra l'altro, io sono uno dei pochi, a quanto pare, a cui piace davvero molto l'impostazione della Shure (oltre oceano invece è più apprezzata).

Hai fatto un'ottimo acquisto, e sono sicuro che non te ne pentirai... wink
ernesto62
28/3/2012, 01:58ernesto62
sento anche io non avro' a pentirmene.... Grazie.... Dopodomani dovrebbe arrivarmiFredda e neutrale: DT880 PRO 1653032908
jojomax
23/4/2012, 14:31jojomax
Anche io ho preso la Shure Srh940 dopo che bandalex ne ha parlato così bene.. e mi piace parecchio.. ma cosa mi consigli come amplificatore economico per apprezzarla meglio? Non amplificata secondo te è troppo sprecata?
bandAlex
23/4/2012, 14:36bandAlex

La SRH940 si adatta bene a qualunque tipo di riproduttore, anche portatile.

Ovviamente se si utilizza un amplificatore di qualità si sfrutteranno a fondo le caratteristiche positive della cuffia: capacità di rivelare ogni dettaglio, ariosità, headstage, etc.
ernesto62
23/4/2012, 14:43ernesto62
un ottimo ampli, perche' lo sto sperimentando da ormai parecchi giorni, se le cuffie sono a bassa impedenza è il piccolo di casa Megahertz stato solido.Non eccessivamente oneroso come costo e con un rapporto qualita' prezzo piu' che ottimo.Poi ci saranno altri oggettini sicuramente altrettanto validi che qui', appassionati piu' serrati di me ti segnaleranno sicuro
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