Raytheon JAN 6418
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Raytheon JAN 6418
18/2/2020, 20:05
E oggi sono arrivate queste:
- mariovalvolaGolden Ears
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Re: Raytheon JAN 6418
18/2/2020, 20:32
AZZ... Vuoi divertirti pure tu con i tubi a riscaldamento diretto?? come la vorrai accendere?
immagino la userai a triodo...
immagino la userai a triodo...
- bandAlexGolden Ears
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Re: Raytheon JAN 6418
18/2/2020, 20:42
mariovalvola ha scritto:AZZ... Vuoi divertirti pure tu con i tubi a riscaldamento diretto?? come la vorrai accendere?
immagino la userai a triodo...
Ottima per divertirsi, davvero. Per il filamento bastano 1.2 V e 10 mA. Per accenderla vorrei usare una alimentazione apposita, isolata dal resto, in modo da poter alzare il catodo a circa 0.6 volt (una giunzione di silicio), contrariamente a quanto si vede in rete su tutti i progetti che la utilizzano, dove il catodo è a massa (per semplificare l'alimentazione del filamento). Polarizzando la griglia in quel modo, la si fa lavorare in una zona delle caratteristiche molto lineare, la mia intenzione è usarla nello stadio di gain, ma non è detto che dia grandi risultati, vista la trasconduttanza piuttosto bassa. Però provare non costa nulla (con queste valvole nel vero senso della parola, viste le tensioni in gioco).
- mariovalvolaGolden Ears
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Re: Raytheon JAN 6418
18/2/2020, 20:46
accendila con una sorgente ad alta impedenza
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Re: Raytheon JAN 6418
18/2/2020, 20:50
mariovalvola ha scritto:accendila con una sorgente ad alta impedenza
Esatto, un generatore di corrente costante, in pratica. Si aumenta anche la vita utile, credo.
Da quello che ho letto, il difetto maggiore è la microfonicità e la grande variabilità da un esemplare all'altro.
Però accendere il filamento con correnti tipiche dei led è troppo allettante... vedremo se si riesce a tirar fuori qualcosa di buono.
Re: Raytheon JAN 6418
18/2/2020, 21:28
bandAlex ha scritto:
Da quello che ho letto, il difetto maggiore è la microfonicità
Ci puoi contare purtroppo.
Nei tubi a riscaldamento diretto il problema si presenta in modo molto piu' marcato che con l'indiretto.
Il catodo sara' realizzato con un singolo filo teso alle due estremita', e questo alla minima sollecitazione meccanica comincia a risuonare.
In un mio vecchio progetto, un tre stadi realizzato esclusivamente con triodi a riscaldamento diretto, usavo nel primo stadio un tubo costruttivamente "simile", una 3A5, che era pero' un doppio triodo miniatura.
Dovetti sospenderla e disaccoppiarla meccanicamente, perche' bastava toccare la manopola del volume a innescare un "diiiiing!" molto evidente.
Con le cuffie c'e' il vantaggio di non dover affrontare il problema del rientro acustico, ma al contempo, lo svantaggio di sentire ogni minimo rumore generato da impercettibili movimenti degli elettrodi interni della valvola, ad esempio quelli dovuti alla dilatazione termica poco dopo l'accensione.
- mariovalvolaGolden Ears
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Re: Raytheon JAN 6418
18/2/2020, 21:35
Mi ricordo ancora L' incredibile riverbero in cuffia quando infilavo il jack della HD800 nel mio ampli con la RE134+ RE604
Bei tempi ...
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Re: Raytheon JAN 6418
19/2/2020, 09:37
Guardando i grafici del datasheet, mi risulta un mu = 8 e una trasconduttanza irrisoria: 0,3 mA/V. Il che significa che non si potrà avere una grande amplificazione e contemporaneamente un basso fruscio di fondo. Ci vedo bene uno stadio di gain in mu-follower, quindi con guadagno di circa 7/8, che può andare bene per un ampli cuffia per normali dinamiche. Oppure coadiuvare le valvoline con un transistor e aumentare il gain, per poi ammazzarlo con un po' di feedback. Per il momento rimangono solo elucubrazioni, visto che di tempo non ne ho...
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Re: Raytheon JAN 6418
19/2/2020, 09:43
Ah, ovviamente mi riferisco alla modalità a triodo.
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Re: Raytheon JAN 6418
22/2/2020, 15:16
Oggi ho approfittato di un po' di tempo libero per fare qualche esperimento con la 6418.
La prima cosa che volevo verificare era la corrispondenza dei valori dichiarati dal datasheet con i miei esemplari. Le cento 6418 che ho provengono da un lotto di 200 pezzi, nella loro scatola originale della Raytheon. A me è arrivata la scatola vuota per metà, e la scatola è esattamente quella che era spedita ai militari, con ancora le scritte con i codici di archiviazione. Ogni valvola sta nella sua scatolina, con tanto di timbro con la data di produzione, 1983.
Il circuito realizzato con la breadboard prevede la 6418 usata come triodo, alimentazione del filamento con CCS a 10 mA, e l'anodica bloccata a 100 uA (0.1 mA), il tutto alimentato a 30 volt. Per le correnti, come CCS utilizzo degli LM334Z, che svolgono egregiamente il loro lavoro e semplificano di molto la realizzazione. Per il momento ho trascurato tutti gli aspetti dell'ottimizzazione a livello dinamico (capacità parassite, etc.) in quanto l'obiettivo ora è determinare il punto di lavoro più idoneo per trarre il massimo da queste valvoline.
Il circuito non è ancora completo, in quanto manca la parte di uscita. Con una corrente anodica di 100 uA, la valvola praticamente non è in grado di erogare nulla, se non per mezzo di uno stadio seguente a impedenza elevatissima. Che potrebbe essere un'altra valvola, oppure un mosfet, o un jfet. Ciò è indispensabile per non peggiorare le caratteristiche e vanificare l'impiego di un mu-follower.
Qui sopra potete apprezzare il colore arancione del filamento acceso. Oscurando l'ambiente, si riesce a vederlo abbastanza bene. Una cosa particolarmente affascinante, per una valvola così piccola.
Il tutto, filamento compreso, consuma circa 11 mA. Con il successivo stadio di uscita, nel quale farò scorrere una corrente di 10 mA, il consumo totale dovrebbe quindi salire a 21 mA.
In serie al filamento, lato massa, c'è un diodo la cui Vf si somma agli 0.61 volt del filamento (la metà della tensione di accensione, 1.2 volt). Dopo varie prove è emerso che la tensione del diodo è quella che in sostanza determina la polarizzazione della griglia. Cioè, collegando ad esempio un led rosso con 1.7 Vf, la tensione dell'anodo coincide con quella di una ipotetica curva tra -1 e -2 Vg. Considerando la corrente anodica di 100 uA, con il led rosso l'anodo si porta a circa 22V, mentre il mio obiettivo è quello di avere un punto di riposo a 18/19 volt sull'anodo, che è la tensione che, con 30 volt di alimentazione, permette un'escursione di almeno 20 Vpp. Sostituendo il led con un diodo normale, un 1N4148, la tensione si porta a circa 13 V, per ottenere la giusta polarizzazione ho alla fine usato lo stesso diodo infrarosso già usato nell'AF-6, che ha una Vf di 1.1 volt.
Sostituendo la prima valvola con un altro esemplare preso a caso dalla scatola, i valori sono rimasti sostanzialmente invariati: a parità di correnti, nel primo esemplare sull'anodo si hanno 17.9 volt, nel secondo 18 volt.
La prima cosa che volevo verificare era la corrispondenza dei valori dichiarati dal datasheet con i miei esemplari. Le cento 6418 che ho provengono da un lotto di 200 pezzi, nella loro scatola originale della Raytheon. A me è arrivata la scatola vuota per metà, e la scatola è esattamente quella che era spedita ai militari, con ancora le scritte con i codici di archiviazione. Ogni valvola sta nella sua scatolina, con tanto di timbro con la data di produzione, 1983.
Il circuito realizzato con la breadboard prevede la 6418 usata come triodo, alimentazione del filamento con CCS a 10 mA, e l'anodica bloccata a 100 uA (0.1 mA), il tutto alimentato a 30 volt. Per le correnti, come CCS utilizzo degli LM334Z, che svolgono egregiamente il loro lavoro e semplificano di molto la realizzazione. Per il momento ho trascurato tutti gli aspetti dell'ottimizzazione a livello dinamico (capacità parassite, etc.) in quanto l'obiettivo ora è determinare il punto di lavoro più idoneo per trarre il massimo da queste valvoline.
Il circuito non è ancora completo, in quanto manca la parte di uscita. Con una corrente anodica di 100 uA, la valvola praticamente non è in grado di erogare nulla, se non per mezzo di uno stadio seguente a impedenza elevatissima. Che potrebbe essere un'altra valvola, oppure un mosfet, o un jfet. Ciò è indispensabile per non peggiorare le caratteristiche e vanificare l'impiego di un mu-follower.
Qui sopra potete apprezzare il colore arancione del filamento acceso. Oscurando l'ambiente, si riesce a vederlo abbastanza bene. Una cosa particolarmente affascinante, per una valvola così piccola.
Il tutto, filamento compreso, consuma circa 11 mA. Con il successivo stadio di uscita, nel quale farò scorrere una corrente di 10 mA, il consumo totale dovrebbe quindi salire a 21 mA.
In serie al filamento, lato massa, c'è un diodo la cui Vf si somma agli 0.61 volt del filamento (la metà della tensione di accensione, 1.2 volt). Dopo varie prove è emerso che la tensione del diodo è quella che in sostanza determina la polarizzazione della griglia. Cioè, collegando ad esempio un led rosso con 1.7 Vf, la tensione dell'anodo coincide con quella di una ipotetica curva tra -1 e -2 Vg. Considerando la corrente anodica di 100 uA, con il led rosso l'anodo si porta a circa 22V, mentre il mio obiettivo è quello di avere un punto di riposo a 18/19 volt sull'anodo, che è la tensione che, con 30 volt di alimentazione, permette un'escursione di almeno 20 Vpp. Sostituendo il led con un diodo normale, un 1N4148, la tensione si porta a circa 13 V, per ottenere la giusta polarizzazione ho alla fine usato lo stesso diodo infrarosso già usato nell'AF-6, che ha una Vf di 1.1 volt.
Sostituendo la prima valvola con un altro esemplare preso a caso dalla scatola, i valori sono rimasti sostanzialmente invariati: a parità di correnti, nel primo esemplare sull'anodo si hanno 17.9 volt, nel secondo 18 volt.
- mariovalvolaGolden Ears
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Re: Raytheon JAN 6418
22/2/2020, 17:40
Scusami: riesci a fare un disegnino di massima?
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Re: Raytheon JAN 6418
22/2/2020, 18:53
mariovalvola ha scritto:Scusami: riesci a fare un disegnino di massima?
Appena torno, al massimo domani mattina metto uno schemino.
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Re: Raytheon JAN 6418
23/2/2020, 00:56
Ho tenuto separate la parte di gain, quella preparata ieri, con il buffer di uscita che proverò oggi.
Con 10 mA esatti, sul filamento si localizza una tensione di circa 1.37 volt, un po' più alta di quella prevista da datasheet, che sarebbe di 1.25 volt, ma tale differenza è del tutto insignificante, ed è ben dentro il margine di tolleranza previsto del 20%.
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Re: Raytheon JAN 6418
23/2/2020, 01:14
Ed ecco il punto di riposo rilevato:
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Re: Raytheon JAN 6418
23/2/2020, 09:53
Grazie.
Per me, nonostante l'enorme tolleranza del filamento, regola il CCS per avvicinarti alla tensione nominale di accensione.
immagino che all'atto pratico utilizzerai correnti "catodiche" superiori (intorno ai 300uA). Sembra davvero un tubo interessante.
Per me, nonostante l'enorme tolleranza del filamento, regola il CCS per avvicinarti alla tensione nominale di accensione.
immagino che all'atto pratico utilizzerai correnti "catodiche" superiori (intorno ai 300uA). Sembra davvero un tubo interessante.
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Re: Raytheon JAN 6418
23/2/2020, 12:04
mariovalvola ha scritto:Grazie.
Per me, nonostante l'enorme tolleranza del filamento, regola il CCS per avvicinarti alla tensione nominale di accensione.
immagino che all'atto pratico utilizzerai correnti "catodiche" superiori (intorno ai 300uA). Sembra davvero un tubo interessante.
Guarda, innanzitutto sono sconcertato dalla conformità del prodotto con i grafici del datasheet. Ho testato 3 punti di lavoro diversi, con un led rosso, un diodo normale, e un led infrarosso, rispettivamente per -1.7, -0.7, -1.16 volt sulla griglia, e ogni rilevazione è finita sul punto giusto del grafico dove prevedono le curve.
Seconda cosa, durante i test, ho provato a battere con il cacciavite sulla valvola, ottenendo una rilevazione abbastanza scarsa sullo strumento, il che vuol dire che la valvola è sì microfonica, ma molto meno di quanto mi aspettassi e praticamente zero rispetto a quanto riportato su internet da altri sperimentatori. Forse è per via della modalità che sto usando, ovvero correnti costanti piuttosto che tensioni costanti.
Ma il bello devo ancora mostrarlo, perchè stamattina ho fatto i primi test con dei segnali sinusoidali, e i risultati sono piuttosto interessanti...
- bandAlexGolden Ears
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Re: Raytheon JAN 6418
23/2/2020, 14:24
Le prime rilevazioni in AC le sto facendo con la valvola da sola, quindi collegando lo strumento direttamente sull'anodo. Con un segnale sinusoidale da 100 mV sulla griglia, sull'anodo si ottengono 784 mV. Nell'immagine, in alto a destra, si legge 78.36 mV perchè la sonda era impostata a 10x, ovvero per attenuare il segnale di 10 volte, in modo da sfruttare bene la gamma dinamica dello strumento di misura.
Si conferma quindi il mu di circa 8, esattamente 7.84, che corrisponde al gain ottenibile da questa valvola come triodo. Il segnale a 1 kHz risulta perfettamente riprodotto, con una distorsione dello 0.061%. Lo spettro è piuttosto pulito, si notano appena la seconda e la terza armonica.
Aumentando il livello del segnale sulla griglia a 1 Vp, in uscita abbiamo 7.84 Vp e la distorsione sale allo 0.4%.
Il massimo livello di picco ottenibile in uscita raggiunge e supera di poco i 10 Vp che erano l'obiettivo prefissato. Con 1.3 Vp sulla griglia, sull'anodo abbiamo poco più di 10 Vp. La distorsione si attesta su un rassicurante 0.39%.
Questi valori, molto buoni per una valvolina alimentata a 30 V, si ottengono mettendo il tubo nelle migliori condizioni, ovvero carico anodico a impedenza elevatissima, corrente anodica costante. Ciononostante, questo test è comunque piuttosto gravoso, perchè sottopone la griglia ad uno swing in tensione inusualmente elevato: nell'impiego comune in un circuito di ingresso per un amplificatore, ad esempio, la valvola si troverà quasi sicuramente dopo un potenziometro, e il livello di segnale sulla griglia sarà molto più basso, tipicamente intorno ai 300 mV. Infatti, con 0.3 Vp, e considerando il gain della valvola, in uscita abbiamo già 2.34 Vp, sufficienti ad ottenere un buon livello sonoro con la maggior parte delle cuffie dinamiche. Il limite a 10 Vp permette comunque di ottenere un'ottima performance anche con cuffie più ostiche.
L'unico problema rilevato durante questi test è relativo all'LM334 sull'anodo, in quanto la risposta all'onda quadra evidenzia un difetto derivante da uno slew-rate troppo basso:
Notare l'onda quadra deformata nel fronte di discesa. Il difetto dovrebbe scomparire cascodizzando l'LM334. Il cascode di quest'ultimo era comunque già in preventivo, per minimizzare la capacità parassita, anche tenendo in conto il fatto che la Rp del triodo è altina...
Ho verificato anche che la risposta in frequenza è piatta almeno fino a 40 kHz. Oltre, si manifesta qualche stranezza dovuta sempre all'LM334. Domani procedo con il cascode e ripeto i test.
- mariovalvolaGolden Ears
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Re: Raytheon JAN 6418
23/2/2020, 21:09
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Re: Raytheon JAN 6418
24/2/2020, 20:39
mariovalvola ha scritto:
Grazie per gli applausi, ma ho fatto ben poco.
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Re: Raytheon JAN 6418
24/2/2020, 20:45
Questa sera ho provato il cascode sull'LM334 che fa da carico anodico, qui sotto potete vedere il jfet J112 a fianco dell'LM334, entrambi sono in TO92.
E il difetto con l'onda quadra è scomparso:
Questa è la quadra 10 kHz, abbastanza buona. La risposta in frequenza ha il punto a -3 dB a 140 kHz.
Ora proseguo con il buffer di uscita, per il momento uso il 2N7000, un mosfet di piccola potenza pure lui in TO92.
E il difetto con l'onda quadra è scomparso:
Questa è la quadra 10 kHz, abbastanza buona. La risposta in frequenza ha il punto a -3 dB a 140 kHz.
Ora proseguo con il buffer di uscita, per il momento uso il 2N7000, un mosfet di piccola potenza pure lui in TO92.
Re: Raytheon JAN 6418
24/2/2020, 20:47
Alex, come mai ti sei orientato su un tubo cosi' particolare?
Mi riferisco alla transconduttanza cosi' risicata e alla limitazioni pesanti in temini di corrente anodica gestibile.
Immagino tu volessi un tubo capace di lavorare a tensioni particolarmente basse...
Mi riferisco alla transconduttanza cosi' risicata e alla limitazioni pesanti in temini di corrente anodica gestibile.
Immagino tu volessi un tubo capace di lavorare a tensioni particolarmente basse...
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Re: Raytheon JAN 6418
24/2/2020, 21:21
2slow4u ha scritto:Alex, come mai ti sei orientato su un tubo cosi' particolare?
Mi riferisco alla transconduttanza cosi' risicata e alla limitazioni pesanti in temini di corrente anodica gestibile.
Immagino tu volessi un tubo capace di lavorare a tensioni particolarmente basse...
Sono sempre stato affascinato dalle valvole di piccole dimensioni, e queste piccoline sono ottime per lo stadio di ingresso di un preamplificatore, coadiuvate dal minimo indispensabile per farle lavorare bene. Lo stato solido oggi ci viene parecchio in aiuto, in passato sarebbe stato più difficile.
Di limiti ne hanno senz'altro, ma le trovo sicuramente più utilizzabili degli analoghi moderni che produce la Korg (Nutube 6P1), che hanno il grosso limite innanzitutto del costo (le mie piccoline si trovano a 2 euro al pezzo), e poi il fatto di essere due dispositivi nello stesso involucro, cosa che riduce la versatilità, e la corrente anodica ancora più risicata. Oltre al fatto che le 6418 sono pure più piccole.
Tra l'altro, questi sono dei pentodi, il che permette di sperimentare altre soluzioni (cosa che farò subito dopo aver aggiunto il buffer di uscita). La corrente max di 0.5 mA non è un grosso limite, tieni presente che un bjt o un jfet all'ingresso, spesso vengono usati con correnti anche inferiori. L'importante è mettere nella migliore condizione il tubo. Con le 6418 configurate a triodo, si ha a disposizione un tipico dispositivo di ingresso quasi perfetto: impedenza di ingresso elevatissima, caratteristica di trasferimento di un triodo con ottima linearità, il tutto con dimensioni e consumi tipici dello stato solido.
Il fatto che questo tubo non sia male come triodo, me lo conferma il dato di THD in un circuito senza controreazione, neanche locale, quale è il mu follower che sto testando, che mostra un ottimo (per questo tipo di tecnologia e tipologia di circuito) 0.4% al limite del clipping.
L'unica cosa che forse ritengo davvero un difetto è il mu un po' al limite, sarebbe stato meglio averlo a 15, ma non si può avere tutto. La trasconduttanza molto bassa diventa un problema nel momento in cui si vuole usare il tubo come cathode follower, oppure con fattori di amplificazione molto elevati. Ma come stadio di linea, direi che tecnicamente ci siamo, ora bisogna vedere come suona.
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