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Antique Sound Lab MG-Head OTL MKIII: L'ascolto Empty Antique Sound Lab MG-Head OTL MKIII: L'ascolto

8/6/2012, 23:28
(Pubblicato da bandAlex su videohifi, maggio 2010)

Se questo è il suono delle valvole, allora questa è la vera novità del nostro tempo tecnologico. La novità che viene dal passato.

Novità per me, ovviamente, che le valvole le avevo rimosse come un sedicenne rimuove qualcosa di troppo imbarazzante. Prima o poi dovevo ritrovarle. La prima volta che accesi una valvola (letteralmente: per sbaglio collegai il filamento a un secondario a 24 Volt, fu uno splendido lampo bluastro) era circa 30 anni fa, ma a quell'epoca le valvole erano un residuo storico, nessuno ne parlava se non per farsi due risate. Io le studiavo, ma avevo un terrore fottuto dell'alta tensione anodica, per cui cercavo di farle funzionare a bassa tensione. Qualcosa ero riuscito a fare, ma poi quando mia nipote di 2 anni mandò in frantumi tutta la mia scorta di valvole (uscendone incolume, lei, per fortuna) la mia esperienza con i magici tubi a vuoto si concluse. Anche perchè nel frattempo intervennero altre cose a distrarmi, e non erano i transistor.

La sorgente era il DAC Styleaudio Carat Peridot (Burr Brown PCM2707 + PCM1793), collegato via USB al portatile sul quale girava Winamp 5.572 + driver ASIO v0.67 + ASIO4ALL v2.10 beta 1. Tutto era in formato WAV o FLAC, quindi non compresso o compresso senza perdita di informazioni e risiedeva su un disco di rete, collegato in wireless, così come il notebook.

La musica spaziava su vari generi, ma anche qui ho cercato di restringere il campo, privilegiando quei brani che conosco meglio. Ogni buona registrazione ha i suoi punti forti e le sue magagne. Conoscerle in anticipo aiuta a formulare un giudizio più attendibile su ciò che si ascolta.

Innanzitutto dico subito che ho utilizzato solo l'uscita OTL (senza trasformatore) per tutti gli ascolti. Perchè? Perchè all'ascolto questa si è rivelata subito nettamente superiore alla transformer, senza alcun dubbio. Tra l'altro, questo è uno di quei casi clamorosi in cui le misure (vedi il post "MISURE: ...") farebbero pensare tutto il contrario. Ricordo che per quanto riguarda la THD l'uscita transformer era nettamente superiore alla OTL, e questo conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che quando è inferiore al 2%, la misura di THD non serve assolutamente a nulla nella valutazione della qualità di un ampli.

Tra l'altro, vorrei fare una piccola osservazione tecnica in merito alle due uscite di questo ampli, in quanto spesso si ingenera un equivoco, forse inconsapevolmente. Il primario del trasformatore non viene escluso dal circuito dell'ampli, anche se si utilizza l'uscita OTL. Esso infatti è sempre il carico anodico visto dalla valvola, solo che l'uscita non è presa dal suo secondario bensì direttamente dall'anodo. Quindi il trasformatore influisce comunque sul suono, nel caso dell'uscita OTL sfruttandone solo le sue qualità positive, ovvero alta impedenza dinamica e bassa impedenza in continua per fissare il punto di lavoro della valvola.

Sono partito con gli Acoustic Alchemy, con il brano Cuban Hells, dell'album Reference Point. E' un brano molto dinamico, con la chitarre in primo piano e sullo sfondo percussioni e tastiere. Qui la risposta ai transienti (soprattutto sull'estremo acuto) è fondamentale, e se l'ampli non ce la fa questo brano è abbastanza impietoso. Dopotutto, ho cominciato con questo proprio perchè non ero sicuro che l'MG MK3 ne uscisse indenne (dopotutto, un minimo di pregiudizio sulle valvole concedetemelo). E invece la sorpresa: la dinamica c'è tutta, i transienti sono riprodotti con il massimo realismo e anche i "botti" percussivi (tipo quello al tempo 1:15) escono fuori alla grande, senza "ammosciature".

L'impostazione generale del suono dell'MG MK3 è prevalentemente calda e "scura". Posso dire che con questo ampli la HD650 diventa una HD650 al quadrato. E' vero, tutte le qualità positive di questa cuffia sembrano essere esaltate, in particolare nella gamma delle basse frequenze. Queste sono preponderanti, in evidenza, ma danno corpo alla riproduzione, rendendola per certi versi entusiasmante. Soprattutto in quei brani dove è importante l'impatto e la presenza del basso si nota la differenza con altri ampli (ma io posso fare un confronto solo con ampli a stato solido).

Ne giova ad esempio il meraviglioso Angel of the South (Beautiful Game, che tra l'altro ritengo il miglior lavoro degli AA, benchè dopo la scomparsa del co-fondatore del gruppo Nick Webb), dove il basso ritmico è fondamentale, e ti viene la voglia di muoverti al ritmo della musica. La registrazione di questo brano purtroppo è fortemente compressa, come va di moda oggi per massimizzare il volume sonoro percepito, e nonostante tutto l'MG MK3 ne esce alla grande anche con questo brano, con una riproduzione priva di impastamenti o appiattimenti evidenti, che in questo caso erano pure prevedibili. Quando entra la tromba di Guy Barker questa si staglia sullo sfondo in maniera netta e precisa, con estrema naturalezza.

Con The Better Shoes (Positive Thinking) la dinamica è ai massimi livelli, il basso raggiunge profondità notevoli e impressiona la velocità con cui è riprodotto. Merito in gran parte della cuffia, è ovvio, ma l'ampli ci mette di suo il fatto di non limitare ne' la banda passante ne' la dinamica. Con l'uscita transformer questo brano perde gran parte dell'impatto, in particolare sul basso. La vivacità della riproduzione è notevole, così come l'headstage (ma di questo ne parlo dopo, nall'ascolto della classica).

Nell'ascolto della classica l'MG MK3 mostra un ampio headstage e un'ottima focalizzazione degli strumenti. La tonalità generale è sempre molto "scura", ma non c'è alcuna perdita di dettaglio in gamma alta. Le alte ci sono tutte, forse è la gamma media che in qualche caso rimane un po' indietro.

Le suite n.3 e n.4 di Tchaikowsky, nella splendida esecuzione diretta da Sir Neville Marriner con la Radio-Sinfonieorchester di Stuttgart (Capriccio Digital), registrazione quasi perfetta, sono riprodotte dall'MG MK3 con buona ricostruzione dell'immagine, quello che manca forse è una maggiore "ariosità". Talvolta gli archi sono eccessivamente "ruvidi". Se provo a commutare sull'uscita transformer il suono diventa più "sottile" ma ne perde anche la scena sonora, per cui ritorno subito sull'uscita OTL. Talvolta sembra che la gamma bassa sia un po' troppo esuberante, la sensazione è di leggera "chiusura" sulle medie. Il carattere scuro dell'ampli forse non è proprio l'ideale per questa registrazione.

Passo al concerto n. 1 di Chopin, una registrazione dal vivo dal suono piuttosto aperto e "arioso", si tratta dell'esecuzione di Dang Thai Son, con Frans Bruggen che dirige la Orchestra of the 18th Century. Il suono del pianoforte è davvero fantastico. Sembra di essere lì in prima fila. Il suono di tutto l'insieme, specialmente nei forte e fortissimo, è davvero coinvolgente, complice la già citata esuberanza in gamma bassa. La sensazione di "chiusura" ora è minore, c'è più respiro e "aria" tra gli strumenti. Provando a passare sull'uscita transformer si conferma la perdita di naturalezza, e l'arretramento dei bassi. Qualcuno potrebbe preferire questa uscita proprio per il maggior equilibrio tonale, purtroppo però spariscono anche quelle qualità positive che rendono interessante questo ampli, per cui, almeno per quello che riesco a sentire io, l'OTL è comunque preferibile.

Se dovessi riassumere le impressioni fin qui raccolte dell'MG MK3 con un solo termine, scriverei "ottimo e abbondante". Ottimo, perchè l'ampli restituisce un suono piacevole, mai artificioso o troppo raffinato (mi riferisco all'uscita OTL). Abbondante perchè sia in termini di livello sonoro (la manopola del volume con la HD650 non supera mai le ore 10), sia in termini di quantità di basse frequenze, la riproduzione è piuttosto "corposa".

Ma quello che mi ha piacevolmente colpito è soprattutto la naturalezza della ricostruzione, la capacità di riprodurre qualunque programma sonoro con estrema "fluidità", anche ad alti volumi di ascolto.

Certo, la timbrica (almeno con la HD650) è un po' sbilanciata verso le basse frequenze, e qualcuno potrebbe non accettare un simile compromesso. Però la gamma bassa è di grande qualità, quindi non affatica all'ascolto. Semmai alcune cuffie che sono "stitiche" in questo senso potrebbero trarne vantaggio.

La gamma alta è di gran classe, molto rivelatrice senza però essere troppo frizzante. La gamma media per contro rimane un po' indietro, me è sempre una questione di bilanciamento tonale, legata anche alla preponderanza della gamma bassa.

Per quanto riguarda la capacità di pilotare cuffie ad alta impedenza, non si discute. Per quelle a bassa impedenza (e a breve credo che farò un test di ascolto) le cose potrebbero essere ben diverse. Il fatto che l'uscita sia presa dall'anodo della valvola non fa ben sperare, anche perchè qui si parla di un'impedenza di uscita di qualche Kohm, non so se mi spiego. Forse il suono particolare di questo ampli è anche dovuto a questo, e si spiega l'esaltazione in gamma bassa con una cuffia come la HD650 che non ha certo una curva di impedenza costante in quella gamma.

C'è poi la questione dell'elettrolitico in uscita. Devo fare un po' di conti, perchè con cuffie da 30-40 ohm potrebbe esserci un problema dovuto alla sua capacità di soli 100 uF. Anzi, due problemi. Primo, una leggera perdita della gamma bassa più profonda, ma soprattutto il fatto che ai capi del condensatore, aumentando la sua reattanza alle bassissime per via della bassa impedenza della cuffia, si localizzi una tensione variabile corrispondente al segnale d'uscita, generando la classica distorsione di terza armonica di cui sono afflitti tutti gli elettrolitici. Sul fatto che esista questa distorsione, non ci sono dubbi perchè è stato ampiamente dimostrato. Piuttosto bisogna vedere quanto influenzerà all'ascolto, perchè tutto dipende dalle impedenze in gioco, e da quanto la capacità si comporti da filtro per le basse (e qui influisce anche la tolleranza dell'elettrolitico, che in genere arriva anche al 20/30%).

Altro problema è che per sua natura uno stadio single-ended con uscita anodica non tollera basse impedenze di carico, pena un aumento della non linearità del tubo.

Ho collegato all'ampli la DT880PRO, che non è a bassa impedenza (250 ohm).

Parto con la classica, il solito concerto di Chopin nella stessa edizione del post precedente, terzo movimento. Sin dai primi istanti noto un buon headstage, una collocazione degli strumenti molto precisa, gli archi hanno un realismo eccezionale, un microdettaglio che lascia a bocca aperta. Si sentono distintamente gli strumentisti che girano i fogli dello spartito. Il pianoforte è lì davanti a me, ben localizzato, forse un po' "piccolo", i fiati nei rari passaggi forti sono bellissimi, mai pungenti, e... ecco che girano nuovamente il foglio... mi sembra di vederli!

Una gamma alta estremamente dettagliata e rifinita, la gamma bassa ben frenata, che si può volere di più? Forse una gamma media meno arretrata?

Comunque, una performance da 10 e lode. Merito anche della registrazione davvero e-c-c-e-z-i-o-n-a-l-e.

Passo al jazz. Acoustic Alchemy, Radio Contact, Shoestring. Batteria acustica, percussioni, basso, chitarre e tastiera. Si evidenzia ancora la gamma alta molto rifinita, dettagliata e di grande estensione. I bassi sono molto frenati e di grande qualità, ma il loro livello potrebbe essere più alto. Si conferma l'impressione di una gamma media arretrata, che rende la riproduzione un po' troppo "asettica", priva di corpo.

Con Have you heard, Path Metheny, Letter From Home, brano con molte medie e medio-basse, la riproduzione è gradevole, ma non è coinvolgente come quando indosso la HD650. Anche qui, le percussioni (soprattutto quelle piccole, campanellini etc.) sono riprodotte meravigliosamente, le voci sono invece sono un po' troppo "sottili", chiuse.

Tirando le conclusioni, per quanto riguarda la DT880PRO, come per la HD650, questo ampli ne esalta le caratteristiche di base. Ovvero, in questo caso, gamma alta in evidenza e medie arretrate. Del resto, era difficile superare la prestazione del Carat Peridot, che con questa cuffia rappresenta una combinazione piuttosto felice. Ad esempio, con l'uscita del Peridot si perde parte del dettaglio nella gamma alta, ma l'equilibrio è maggiore così come l'impatto della gamma bassa. In definitiva, non mi sentirei di consigliare l'abbinamento MG-DT880PRO. A meno che non si ascolti esclusivamente la classica.

Ho sostituito le valvole a stock con quelle che mi sono arrivate oggi: una 12AX7 Electro-Harmonix e due EL84 Genalex "Golden Lion", tutte made in Russia.

Metto il terzo movimento del concerto n.1 di Chopin, lo stesso che ieri con la DT880PRO mi ha emozionato per il realismo della riproduzione. Stavolta però indosso la HD650.

La prima cosa che noto nel silenzio iniziale è che è sempre presente l'hum di fondo, molto molto basso, che quasi si fa fatica a sentirlo. Bene. Con le valvole di stock, ultimamente l'hum era quasi andato via, presumo che la stessa cosa accadrà anche con queste. Mi ero scordato di segnalare questa nota positiva.

Per quello che mi dicono le orecchie in questo momento, la gamma bassa è cambiata. La manopola del volume invece mi dice che il livello sonoro è aumentato, ora non raggiunge neanche le ore 9 e già il livello è ampiamente sufficiente. E sto ascoltando la classica, eh.

La gamma bassa e medio bassa, dicevo, è cambiata. Migliore, senz'altro. Non vorrei sbilanciarmi troppo, ma credo davvero che sia una delle migliori gamme basse che abbia mai ascoltato. Innanzitutto non c'è più il rigonfiamento che oscurava parzialmente la gamma media. E questa è una buona, ma che dico, una meravigliosa sorpresa. Ora la gamma bassa è più frenata e sembra anche estendersi più in basso, la parte bassa delle medie ha acquistato una "spazialità" che prima non aveva e, dulcis in fundo, la gamma alta ha perso quella punta di ruvidità che avevo notato nella riproduzione degli archi.

Il pianoforte è semplicemente realistico e tridimensionale, e l'orchestra nel pieno della sua forza è veramente emozionante. In alcuni momenti si percepisce il respiro degli esecutori, e alla fine, quando scoppia l'applauso finale e tutta l'orchestra batte i piedi sul palco vengo proiettato nel mezzo della scena, raramente ho provato una sensazione simile.

Con Follow me di Path Metheny, dove il basso è profondissimo e molto musicale, mi rendo conto di trovarmi di fronte a quello che sarà il mio riferimento, e che sarà difficile da raggiungere: tempi duri per il mio progetto a stato solido.

Anche l'headstage ora mi sembra più ampio, ma mi riservo di ascoltare con più attenzione...

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