Giardino Elettronico
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Andare in basso
Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

10/5/2023, 21:47

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Optic_12

Nel 1987, Daniel Schar, fonda Micromega, con un pregresso nel settore che costituisce più di un biglietto da visita, avendo ricoperto per diversi anni il ruolo di Capo progettista alla Mark Levinson.

Peraltro, l’approdo immediato del brand transalpino, vede il suo core business – piuttosto che nelle amplificazioni – nelle sorgenti digitali.
La prima articolazione di un’offerta nel digitale di Micromega ha luogo intorno al 1989 e vede un modello d’attacco – il Digit – un modello intermedio – l’Optic – ed un vertice costituito da una varia declinazione di un modello – il CDF1 – che accanto a due modelli integrati – l’Hi Tech ed il Pro – vede il CDF1 Digital come meccanica da abbinare ad un convertitore, il Duetto.
Mentre il CDF1 pone le basi dei futuri sviluppi delle strategie del marchio francese, ovvero prodotti esclusivi e costosi, sia il Digit (1.350.000 lire) che l’Optic (2.250.000 lire) avrebbero voluto rappresentare i prodotti più friendly da lanciare nel mercato italiano, per farsi conoscere. A questo scopo è stata scelta come base dei due modelli un modello medio-economico della Philips, il CD582; tuttavia, anche a causa della notevole differenza di prezzo tra prodotti base e prodotti derivati, non ritengo che quell’obiettivo sia stato raggiunto e, nel tempo, Micromega ha sempre tenuto abbastanza distinti i prodotti di fascia alta da quelli budget, peraltro differenziando e valorizzando quest’ultimi dal punto di vista estetico.
Ad essere sinceri, soprattutto per quanto riguarda il Digit, è difficile trovare delle differenze sostanziali rispetto al Philips CD582, se si esclude la presenza del convertitore TDA1541S1 nel primo; fatto senz’altro apprezzabile ma che, da solo, non ritengo possa trasformare un CDP in un campione.
Anche la presentazione dell’Optic è abbastanza sommessa, risultando esteticamente indistinguibile dal Digit, se si esclude la denominazione in rilievo, sopra il pulsante di accensione dei lettori; nonostante ciò, l’Optic ha goduto – al tempo – di una buona nomea nel settore, tant’è che, successivamente all’avvento del Bitstream, evolvé nell’OpticBS.
Come si sa, la carriera dell’audiofilo è costellata di acquisti frustrati e il transito su eBay di questo lettore mi ha visto – insieme a ben pochi utenti della nota piattaforma d’acquisto – offerente di ultima istanza ed aggiudicatario dell’Optic alla cifra di 201 euri, un prezzo onesto, considerando che mi avrebbe aspettato la completa sostituzione degli elettrolitici.
L’esame esterno del lettore rivela, al contempo, l’abarthizzazione del Philips CD582 e lo sciovinismo transalpino, sotto forma di trasformazione in lingua madre della denominazione delle funzioni logiche del lettore, telecomando – che risalta in tutta la sua povertà – compreso. Anche il retro è abbastanza povero, presentando oltre l’ingresso dell’alimentazione – tramite classico economico doppino Philips – le uscite analogiche e l’uscita digitale coassiale, cosa quest’ultima che induce perplessità. Si chiama Optic e non ha la relativa uscita digitale?

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Optic_13
Già, si chiama Optic in quanto usa, tra sezione digitale e sezione analogica, un accoppiamento ottico ad alta velocità: la filosofia di fondo del progetto è la massima separazione tra le due sezioni. All'interno dell'apparecchio, pertanto, ci sono due trasformatori separati, uno per la sezione digitale (quello mutuato dal circuito del CD582) e uno per quella analogica (un pregevole toroidale della Holden & Fisher, inserito in corsa), così da evitare qualunque influenza reciproca dei segnali.
Tralasciando l’esame di tutto ciò che accomuna l’Optic al CD582 – non mi sembra di aver visto differenze nella selezione dei componenti nella scheda principale – e ricordando che il filtro digitale è l’immarcescibile SAA7220P/B e l’ottica una CDM4/19 in composito (a mio personale parere leggermente inferiore alla CDM4/11), è il caso di porre l’attenzione sulla scheda analogica. In quest’ultima sono impiegate sette differenti alimentazioni stabilizzate: tre per il convertitore TDA1541S1 (cd. Golden Crown), due per il canale destro e due per il canale sinistro. Lo stadio di uscita è in classe A e completamente privo di controreazione; una bassa impedenza (10 ohm), poi, consente un interfacciamento senza problemi. La conversione corrente/voltaggio è ottenuta per mezzo di operazionali di alta precisione i cui codici sono stati sapientemente abrasi; a valle c’è un filtro Bessel a tre poli, che s’incarica di sopprimere il rumore digitale. E' appena il caso di sottolineare che la scheda analogica è sempre sotto tensione, in quanto l'interruttore di accensione agisce solo sulla parte digitale: una scelta - riti audiofili a parte - che trovo discutibile.

Colgo l'occasione per allegare un'immagine riguardante i dati salienti delle risultanze tecniche, rinvenienti dalla prova su un vecchio numero di Suono.
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Optic_14

Da un sommario esame dei responsi tecnici, emerge il filtraggio blando delle spurie a favore di un'ineccepibile risposta in fase (punto fermo della tecnologia digitale Philips). Ottima la silenziosità del lettore in misura pesata, buona in lineare; bilanciamento e separazione tra i canali senza storia. Perfetta - come da tradizione Philips - la risposta in frequenza, trascurando la leggera esaltazione all'estremo alto della risposta con enfasi, dovuta ad una particolare implementazione di quest'ultima.
Ciò che occorre notare, invece, è la notevole linearità ai bassi livelli del lettore, sicuramente occasionata dall'utilizzo del convertitore Golden Crown.

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."

A GiuseppeBon e Woitek piace questo messaggio.

Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

11/5/2023, 08:03
L'ascolto (tramite AF-N e Hifiman Deva) dell'Optic, prima di ogni intervento sul medesimo, ha riservato un giudizio molto positivo, in un certo senso contrastante con le cronache delle recensioni degli esperti audiofili; veniva, infatti, all'epoca evidenziata un'indole particolarmente analitica del lettore, passibile di caratterizzarlo nelle regioni superiori delle frequenze audio, ferma la positività delle sue generali qualità.
Quello che è emerso all'ascolto - mio personale, ovviamente - è stato un suono di notevole omogeneità ed elevato spessore, sorprendentemente caldo, soprattutto nella regione delle medie frequenze; né era presente alcuna sorta di pungevolezza dell'estremo superiore. Accanto alle positive caratteristiche timbriche - figlie della natura del TDA1541 - emergevano, peraltro, quegli attributi sonori annoverati come requisiti d'immagine della riproduzione musicale: la scena risultava profonda e distribuita su un ampio piano orizzontale, con un'altezza meno memorabile ma sempre apprezzabile.
Insomma, non sbagliava chi attirava l'attenzione sulle qualità sonore dell'Optic...

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."

A GiuseppeBon piace questo messaggio.

Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

11/5/2023, 13:47
Il sovraffollamento interno dell'Optic, a causa delle modifiche apportate all'originaria base costituita dal Philips CD582, ha reso particolarmente impegnativa, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, la sostituzione di tutti gli elettrolitici del lettore.
Ho iniziato, dopo aver smontato il tutto, dalla parte più rognosa quella costituita dal CD582, usando elettrolitici di comprovata qualità e lunga durata ed impiegando, dove richiesto, in funzione di decoupling e bypass, condensatori a polimeri organici e, in presenza di capacità molto ridotte, a film plastico.
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Optic_15
Successivamente ho lavorato sulla scheda analogica, sulla quale è stato trasferito - dalla scheda principale - il TDA1541AS1.
La scheda ospitava 7 condensatori da 2200uF/25V (105°) ed altri 7 da 3300uF/16V (85°), entrambi della ROE, con quelli da 3300uF tipicamente audio grade; chiudevano la schiera degli elettrolitici altri 7 condensatori da 100uF/25V, a ridosso dei regolatori di tensione della scheda, ben fatta anche se dalla finitura abbastanza artigianale. Sia i condensatori da 100 uF - soprattutto - che quelli da 3300uF erano fuori specifiche, resistevano - per quanto? - quelli da 2200uF.
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202313

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."

A GiuseppeBon e Woitek piace questo messaggio.

Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

11/5/2023, 16:13
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202314
La vista con la sostituzione parziale degli elettrolitici, quelli che sono in comune con un ordinario Philips CD582.

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."

A GiuseppeBon piace questo messaggio.

Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

12/5/2023, 16:33
Tornando alla scheda analogica, senza voler fare troppo il difficile, ho optato per ciò che mi ritrovavo in magazzino per i condensatori da 100uF (Rubycon a lunga durata); per quelli da 2200uF ho individuato nei Panasonic FR (una certezza...) quelli adeguati alla bisogna. Sono stato, invece, un po' incerto su quelli da 3300uF ma, alla fine, guidato da una sorta di ispirazione, mi sono buttato su degli Audio Grade (ma non lo dite in giro...): i Nichicon Fine Gold.
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202315

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."

A GiuseppeBon piace questo messaggio.

Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

13/5/2023, 01:20
Nonostante le complicazioni dovute ad un cablaggio a fil di pcb, nella faccia inferiore della medesima, che ha richiesto una certa cautela nelle operazioni di dissaldatura e successiva saldatura, alla fine si è giunti al traguardo.Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202320

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202321
Di seguito un dettaglio del convertitore.
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202322

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."

A GiuseppeBon piace questo messaggio.

Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

13/5/2023, 01:48
So che, nel contesto del lavoro complessivo, l'osservazione che sto per fare potrebbe far sorridere, ma posso dire che il modo di portare il segnale - e relativo cablaggio - dalla scheda analogica ai connettori RCA d'uscita era veramente - a dir poco - mediocre?
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202323
Avevo preso, tempo fa, da Audio Kit un cavo tripolare schermato e ben attorcigliato che sembrava ben adatto all'occasione: non è stato facile fissare sulla scheda i 4 capi (ebbene sì, ho portato a terra, lato pcb, anche lo schermo) del cavo per poi saldarli.
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202324
Figurarsi se potevo farmi intimorire da ciò...

P.S.: visto che c'ero ho cambiato anche i connettori RCA medesimi...

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."
Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

13/5/2023, 09:33
Viste parziali...
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202325

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202326

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202327
... del totale.
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202328

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."

A GiuseppeBon piace questo messaggio.

Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

13/5/2023, 09:39
Particolari del toroidale d'alimentazione della sezione analogica.
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202329
Ho schermato, con del materiale specifico - della Kemet - diretto ad assorbire le EMI, sia il convertitore che il filtro digitale.
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202330

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."

A GiuseppeBon piace questo messaggio.

Dirty Harry
Dirty Harry
Fragola
Fragola
Messaggi : 1519
Data d'iscrizione : 16.06.11

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

14/5/2023, 14:32
Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. P_202331
Una riflessione a margine.
Ma, direte, vale la pena darsi da fare per recuperare dal passato - e dalla discarica - vecchie elettroniche audio?
Non sono un cultore delle magnifiche sorti e progressive dell'umana gente, e penso che  tutto - o quasi - in materia sia già stato detto o fatto; d'altronde, nel tempo - abbastanza ampio - della vita di un'elettronica si possono stratificare opinioni attendibili sulla bontà delle elettroniche che vengono considerate, alla luce - ovviamente - del loro sostrato tecnico. Se poi si considera che l'elettronica audio - quella vera, non quel pattume orientale neanche in grado di assurgere al rango di elettrodomestico affidabile - è ormai appannaggio del mercato del lusso, l'attenzione verso gli antichi fasti dell'elettronica - pure di consumo, nella migliore accezione del termine - diventa, per chi è abituato a fare i conti con l'hi-fi uno sbocco inevitabile della passione audio.
Inoltre, col passare del tempo, e al pari del messaggio artistico - quello musicale - che veicola, l'hi-fi diventa anche un fatto culturale del quale - se non si guarda al passato - non si può cogliere il senso; un senso che si intreccia, spesso in modo inestricabile, con i gusti personali e con l'adesione alle diverse filosofie che sottendono la progettazione audio.
Ho un limite, mio personale ma che potrebbe anche essere di principio, nel tentare il recupero di un'elettronica vintage - etichetta che non vuole essere ispirata solamente dal passaggio dl tempo quanto un presupposto qualitativo dell'elettronica medesima - ovvero quello di rispettarne il fondamento, cosa diversa dal miglioramento funzionale. Si tratta di un limite dal doppio volto, da una parte necessitato, visto che non ho alcuna competenza - al contrario di un progettista audio - a innovare rispetto al circuito originario; dall'altra parte perseguito, perché diretto a preservare le qualità riconosciute - o presunte tali - all'elettronica da recuperare.
Premesso ciò, ho finito la manutenzione straordinaria dell'Optic prima dell'ultima settimana dello scorso mese di aprile e durante l'immediata concreta verifica del suo funzionamento - che non si è protratta per molto, per motivi che poi dirò - posso senz'altro affermare che ne è valsa la pena acquistare e rimettere a nuovo il lettore, ed è un eufemismo...
A parte l'immediata - ma ormai sono diventato bravo... - risposta all'accensione ed il rispetto dei momenti fondamentali (lettura della TOC, funzioni logiche, ecc.) del funzionamento, l'ascolto mi ha rivelato un lettore diverso da quello che conoscevo ma in meglio!
Nell'ascolto - per una facilitazione dell'individuazione del carattere sonoro del lettore - dei CD di Deep Purple (Machine Head), Dire Straits (Communiqueè) e Who (Who's next) emerge un'elevata introspezione contrassegnata da un'apertura ed un'ariosità del messaggio musicale: caratteristiche di tale intensità che non trovano riscontro nell'ascolto precedente.
Queste caratteristiche non provocano sconquassi timbrici né alterano la percezione della risposta in frequenza; questa è estesa e senza apparenti squilibri e, tuttavia, certe qualità della fruizione sonora risultano spostate più in alto. Cercherò di spiegarmi meglio, per non dar luogo a contraddizioni semantiche.
Da un lato, risultano confermate le prerogative del TDA1541, soprattutto per le sue capacità dinamiche; dall'altro questa nuova capacità introspettiva ha un impatto positivo su quella regione di frequenze alle quali l'orecchio umano è più sensibile. Anzi, data la naturalezza di questa introspezione sembrerebbe che la franchezza del TDA1541 fosse in precedenza andata ad influire sulla neutralità timbrica auspicata. Comunque, tutto ciò che ricade sulle medie frequenze - soprattutto voci e chitarre - sembra restituito ad un livello superiore di analisi, senza che ciò vada a privilegiare un parametro piuttosto che un altro. Le voci di Gillan, Daltrey e Knopfler (ognuna con il proprio grado di problematicità) vengono restituite ad un livello di fedeltà che fa rima con verità (e non saprei con quale altro aggettivo declinare quest'impressione sonora).
Ma quello che lascia di stucco è la riproduzione della sonorità delle chitarre di Knopfler, Blackmore e Townshend, restituita in tutte le sue differenze timbriche e ciò senza alcuna asprezza e/o conseguenza indesiderata. Cercherò di spiegarmi, se possibile, ancora meglio: è come se a questo superiore livello di analisi non si accompagni alcun picco, alcun vertice nelle frequenze riprodotte ma queste vengano restituite con una omogeneità - elevata - dinamica che non sbraca mai.
Questa caratteristica è insolita all'ascolto - ed è ancora più insolita da trovare in un CDP - ma non in assoluto, trattandosi - almeno per me - di un dejà vu.
Tempo fa avevo un amico - che non vedo più da diverso tempo - che aveva un'amplificazione Mark Levinson, pre N.28 e finale N.29, con la quale pilotava - per quella che sulla carta mi sembrava un'eresia - una coppia di Rogers LS3/5A, per un risultato musicale - almeno così ricordo - sovrapponibile a questa più recente esperienza d'ascolto. Essendo i minidiffusori inglesi caratterizzati da elevata e proverbiale neutralità timbrica - e sulla scorta di altre prove effettuate con l'amplificazione Mark Levinson in questione - posso senz'altro attribuire all'amplificazione americana la responsabilità di quella caratteristica neutralità, trasparente ma musicale.
E' appena il caso di sottolineare come l'Optic abbia avuto come eccellenti compagni d'ascolto l'AF-N (secondo me, un amplificatore che ha i crismi dell'eccezionalità) e l'Hifiman Deva (dal rapporto qualità/prezzo a dir poco strepitoso e che si intende alla perfezione con l'AF-N); compagni che hanno avuto un ruolo indispensabile nel far emergere le qualità dell'Optic.
Anzi, a quest'ultimo riguardo, è possibile che - nella letteratura audio - siano stati erroneamente attribuiti all'Optic i caratteri non positivi dei comprimari ai quali è stato abbinato.
Detto che l'ascolto dell'Optic non finisce qui, mi sento di richiamare l'attenzione su questo CDP, dal prezzo ridicolo in forza delle caratteristiche denunciate, e i cui unici nei risiedono in una realizzazione abbastanza artigianale ed in una costruzione - data l'origine della sua base - di derivazione economica.
Avanti il prossimo...

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."

A GiuseppeBon e Woitek piace questo messaggio.

Contenuto sponsorizzato

Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic. Empty Re: Sofisticazione del TDA1541: Micromega Optic.

Torna in alto
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.