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Una nuova avventura

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21/9/2011, 19:01
bandAlex ha scritto:[...]Domani se avrò tempo affronterò questa seconda parte, e se tutto va bene proverò l'ampli. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Ottimo! [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

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21/9/2011, 19:06
bandAlex ha scritto:[...]
Lo stadio di ingresso del NEMO è composto da una coppia differenziale seguita da un VAS cascodizzato e con beta enhancer. Ciò rende tale stadio particolarmente performante sia dal punto di vista oggettivo (misure) che soggettivo, anche se leggermente più complesso del solito.


L'integrazione perfetta con lo stadio d'uscita [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]. Ma ne vedremo (o meglio, sentiremo) delle belle anche con i triodi... [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

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23/9/2011, 15:38

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Questo è lo schema attuale dello stadio di ingresso, passibile di ulteriori modifiche.

Ci sono domande?
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23/9/2011, 17:10
Caro Alessandro,

proviamo ad analizzare con metodo la questione.

Lo schema è quello, nel senso che non permette infinite variazioni: giusto la decisione se sul catodo mettere una resistenza o un CCS.

Lo stadio di uscita è quello del Nemo, quindi immagino andrà benissimo.

Quello di ingresso è volto alla valorizzazione del triodo in un circuito privo di retroazione globale e con nulla o lievissima retroazione locale (se metti la resistenza sul catodo) nello stadio di guadagno del primo triodo.



Pertanto gli unici margini di manovra che logicamente scorgo nelle scelte progettuali così consolidate consistono nella scelta del punto di lavoro dei due triodi, nella loro alimentazione (tensione di alimentazione e dissipazione anodica), che tu hai già opportunamente deciso di elevare, e nella sperimentazione di triodi diversi dalla E88CC.



Ad esempio la 6SN7 o equivalenti potrebbe essere un' ottima scelta: ma a quel punto credo che dovresti portare la tensione anodica a 150 Volt e quindi l' alimentazione complessiva ad almeno 200 V.



Capisco che per un progetto dedicato all' autocostruzione ci possano essere remore.
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23/9/2011, 17:39
Esatto, Eisenstein, è proprio come hai scritto tu: l'aumento di tensione è rivolto soprattutto ad aumentare il margine di manovra con il punto di lavoro dei triodi.

Aumentare la tensione di alimentazione è cosa piuttosto banale, almeno sulla carta, ma va fatta con attenzione perchè alcuni componenti non sono in grado di reggere una tensione più alta di un certo valore, per cui la sola sostituzione degli zener D5 e D7 non è sufficiente. Da qui le varie modifiche che potete osservare dallo schema. In particolare, si notano le seguenti variazioni:

- sostituzione dei transistor generatori di corrente con altri con tensione Vce più alta
- eliminazione dei diodi sul catodo del primo triodo

I transistor utilizzati sono ora dei Toshiba 2SA970/2SC2240, a basso rumore ed alto hFe, con tensione Vce massima di 120 Volt. I BC550/560 potevano sopportare al massimo 80 Volt, e per questo sono stati sostituiti. I nuovi transistor dovrebbero stare al sicuro, in quanto non si avrà mai uno swing in tensione così alto da fargli vedere tutta l'alimentazione. All'accensione le valvole cominciano a condurre gradualmente, e questa è un'ulteriore salvaguardia.

Per sfruttare l'aumento di tensione è necessario spostare il punto di lavoro dei triodi, e per questo motivo sono scomparsi i diodi sul catodo: la griglia deve stare ad un valore diverso da -1.2 Volt. Ora la polarizzazione del primo triodo è affidata alla R27/R28 da 330 ohm, che porta la griglia a circa -2.1 Volt, che insieme alla corrente di 6 mA imposta dal generatore T1/T3 posiziona la valvola in un punto molto lineare delle sue caratteristiche.

Nonostante la resistenza sul catodo, la controreazione locale è praticamente inesistente, in quanto bisogna considerare che il triodo ha un carico attivo sull'anodo, un carico che ha virtualmente un'impedenza infinita. Poichè la corrente non varia, imposta rigidamente dal generatore, non può localizzarsi alcun segnale ai capi della resistenza di catodo, rendendo di fatto impossibile l'instaurarsi di una controreazione locale (in realtà una piccola variazione c'è, ma è davvero minuscola). La prova di questo è data dal fatto che il gain dello stadio non è cambiato: se fosse in atto una controreazione locale, il gain sarebbe diminuito, e invece è rimasto fermo al valore circa uguale al mu della valvola (26).

In effetti, anche prima dell'aumento di tensione, i diodi sul catodo erano quasi inutili: bastava una resistenza del valore giusto per polarizzare correttamente la valvola.

Un'altra modifica, però indipendente dall'aumento di tensione, è quella relativa ai generatori di corrente. Ora il riferimento di tensione non è più un LED ma uno zener (D1/D2 sullo schema), da 3.9 Volt. Questo permette, mantenendo invariata la corrente erogata, di aumentare il valore delle resistenze di emettitore (R3/R12), e quindi di aumentare l'impedenza del generatore stesso. A grandi linee, l'impedenza è data da: hFe * 2 * Re, e poichè l'hFe di questi transistor è in media 500, abbiamo 500 * 2 * 510 = 510 Kohm di impedenza, che è un valore più alto rispetto a quello raggiungibile con i LED. Maggiore è l'impedenza dei generatori di corrente, migliore sarà il comportamento del circuito, sia a riguardo della linearità che della reiezione ai disturbi sull'alimentazione. Questo discorso è valido ovviamente anche per i generatori del cathode-follower.


Ultima modifica di bandAlex il 25/9/2011, 02:27 - modificato 2 volte.
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23/9/2011, 17:48

Un'altra piccola modifica riguarda l'aggiunta del condensatore C11/C12 sullo shunt stabilizzatore, in parallelo allo zener.

Tale condensatore ha due funzioni: la prima, più importante, è quella di filtrare il rumore generato dallo zener; la seconda, quella di ottenere un aumento graduale della tensione anodica all'atto dell'accensione. In questo modo la tensione sull'anodo dei triodi sale gradualmente, quasi in sincronia con il riscaldamento del catodo: le valvole ringraziano. smokeing
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23/9/2011, 17:50
Alessandro, durante tutto questo tempo il topic si è allungato di parecchie pagine [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] e per quanto posso ho cercato di seguire tutti i ragionamenti posti in maniera scientifica. Una domanda, piuttosto semplice: quante e quali tipologie di valvole hai provato? Ti sei fermato alle due elencate all'inizio del thread?
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23/9/2011, 17:51
Caro Alessandro,

per valutare la bontà del triodo devi sperimentarne di diversi. Solo così puoi valutarne le differenze e la congruità della scelta di adottare un triodo come stadio di ingresso senza controreazione . Per uscire dal bunker della E88CC devi alzare le tensioni.



C'è poi un altro punto. Potrebbe pure essere che per alcuni ascoltatori un amplificatore a SS con forte retroazione locale allo stadio di ingresso e qualche decibel di controreazione globale sia preferibile per impatto e solidità di stage. Il problema è che noi ci dobbiamo affidare alle orecchie tue e di Nemo.

E se fossero fesse?[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
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23/9/2011, 18:03
Drebin ha scritto:Alessandro, durante tutto questo tempo il topic si è allungato di parecchie pagine [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] e per quanto posso ho cercato di seguire tutti i ragionamenti posti in maniera scientifica. Una domanda, piuttosto semplice: quante e quali tipologie di valvole hai provato? Ti sei fermato alle due elencate all'inizio del thread?

Le valvole da me provate, se ci fermiamo al modello e non teniamo conto delle varie marche, sono solamente due: E88CC/6922 e 6CG7 (6SN7).

Tra questi due modelli, è indubbio che, almeno in questo tipo particolare di circuito, funzioni e suoni meglio la E88CC. Anche ora, con l'aumento della tensione anodica, la 6CG7 rimane comunque dietro alla E88C come resa sonora, ma è probabile che ciò sia dovuto al fatto che tale valvola ha bisogno di una tensione (e di una corrente) più alta per lavorare al meglio.

Tra le varie E88CC che ho ascoltato invece, la JJ è quella che secondo me suona meglio, e questo è valido sia con la versione normale che con la cosidetta "gold pin". Quest'ultima sembra essere leggermente migliore come costanza dei parametri, ma all'atto pratico non so se vale la pena di spendere qualche euro in più, quando la "red label" va già benissimo. Tutte le valvole da me provate non hanno difetti evidenti, e sono pochissimo microfoniche. In particolare le JJ, sono davvero insensibili alle sollecitazioni di tutti i tipi, ma anche le Electro Harmonix non sono da meno. Solo le valvole più economiche (le ECC88 da 8 euro) hanno questo problema (e alcune NOS che ho provato).
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23/9/2011, 18:14
bandAlex ha scritto:



Le valvole da me provate, se ci fermiamo al modello e non teniamo conto delle varie marche, sono solamente due: E88CC/6922 e 6CG7 (6SN7).

Tra questi due modelli, è indubbio che, almeno in questo tipo particolare di circuito, funzioni e suoni meglio la E88CC. Anche ora, con l'aumento della tensione anodica, la 6CG7 rimane comunque dietro alla E88C come resa sonora, ma è probabile che ciò sia dovuto al fatto che tale valvola ha bisogno di una tensione (e di una corrente) più alta per lavorare al meglio.




Hai ascoltato il tuo prototipo con le E88CC a tensione maggiorata?

Cosa ne è uscito fuori?
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23/9/2011, 18:23
eisenstein ha scritto:Caro Alessandro, per valutare la bontà del triodo devi sperimentarne di diversi. Solo così puoi valutarne le differenze e la congruità della scelta di adottare un triodo come stadio di ingresso senza controreazione . Per uscire dal bunker della E88CC devi alzare le tensioni. C'è poi un altro punto. Potrebbe pure essere che per alcuni ascoltatori un amplificatore a SS con forte retroazione locale allo stadio di ingresso e qualche decibel di controreazione globale sia preferibile per impatto e solidità di stage. Il problema è che noi ci dobbiamo affidare alle orecchie tue e di Nemo. E se fossero fesse? [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Se quello della E88CC è un bunker, allora vuol dire che anche un bunker, se ben arredato e con tutti i comfort, può andare bene per un cuffiofilo. grande sorriso

Alzare le tensioni è una cosa che ho già fatto, mi sembra. Non molto in verità, ma la E88CC è una valvola che con 90 Volt sull'anodo lavora già al meglio delle sue possibilità. Certo, togliersi lo sfizio di provare altre valvole è cosa che attira anche me, ma alla fine si otterrebbe sempre una graduatoria non di tipo oggettivo, ma soggettivo, proprio come hai detto tu: il problema è che io mi devo fidare delle mie orecchie (e quelle di NEMO) perchè le misure sono letteralmente "mute" da questo punto di vista. Sapere che con la E88CC si riesce ad avere una THD di qualche zero virgola inferiore alla 6SN7, o viceversa, non è di grande aiuto, e quindi o facciamo un mega-raduno per capire come va l'ampli e scegliere la valvola, o vi dovete fidare di me. flappie Oltretutto, ora che ci penso anche un mega-raduno non andrebbe bene, perchè ognuno avrebbe le sue preferenze, diverse da ciascun altro, per cui si finirebbe per avere comunque una graduatoria di tipo soggettivo/individuale, che allora è meglio il tube rolling fatto a casa da soli nella solitudine della propria cameretta una volta costruito l'ampli. Anzi, è proprio questo il motivo per cui stiamo facendo un ampli ibrido, o no? grande sorriso

E riguardo alla controreazione, io sono il primo a darti ragione e a dirti che non è mica vero che "zero nfb" è sempre meglio. Qualcuno potrebbe preferire un circuito leggermente controreazionato, qualcun altro potrebbe preferire un trasformatore all'uscita, pensa un po'. D'altronde qualche paletto lo dobbiamo mettere se vogliamo andare avanti, altrimenti si rischia di rimanere incagliati alla fase progettuale dove ci si domanda perennemente quando stiamo andando. E si sa, la risposta è dentro di te, epperò è sbagliata.

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23/9/2011, 18:34
Alessandro,

tutto vero, ma, con il tempo, ti esorto a fare le prove con un altro triodo e con tensioni di alimentazione e dissipazione anodica maggiori (più da valvola). Anche solo per comprendere le possibilità di pilotaggio di un triodo.
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23/9/2011, 18:55
eisenstein ha scritto:Alessandro, tutto vero, ma, con il tempo, ti esorto a fare le prove con un altro triodo e con tensioni di alimentazione e dissipazione anodica maggiori (più da valvola). Anche solo per comprendere le possibilità di pilotaggio di un triodo.

Caro Guido, lo sai che alla fine seguo sempre i tuoi consigli... wink
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23/9/2011, 19:03
eisenstein ha scritto:Hai ascoltato il tuo prototipo con le E88CC a tensione maggiorata? Cosa ne è uscito fuori?

Cosa ne è uscito fuori?

L'ampli va senz'altro meglio. Di quanto non lo so... mi riservo di dare un giudizio definitivo solo quando potrò fare lo stesso test che ho fatto l'altra volta con il NEMO.

Mi sembra, comunque, che ora l'ampli abbia fatto quel piccolo "step" che mancava, sia riguardo alla prontezza della gamma bassa, che all'headstage.

E a questo punto vorrei chiarire una cosa. Il confronto con il NEMO mi serve per avere un riferimento, non perchè il VHF2 deve suonare come il NEMO. Se fosse così, allora si farebbe prima a fare un ampli uguale al NEMO e buonanotte ai suonatori. Se dal confronto esce fuori che i due ampli suonano diversamente, mi sta benissimo: in effetti sono due ampli completamente diversi, uno è ibrido l'altro è tutto stato solido, quindi la cosa ci sta tutta. Quello che non deve accadere però è che uno dei due risulti palesemente inferiore, in modo tale da far preferire sempre e comunque l'altro. Se accade questo, vuol dire che si esce dal campo della soggettività e si entra in quello delle prestazioni oggettive, che in un progetto come questo non possono essere messe in discussione. Quello che mi ha indotto alle modifiche che avete visto è il fatto che oggettivamente, al confronto con il NEMO, il VHF2 mostrava dei lati sicuramente migliorabili, come la resa in gamma bassa, e questo non ha niente a che vedere con le preferenze personali. Non esiste il motivo per cui uno dovrebbe preferire un basso più lento o meno profondo, a parte forse questioni di puro marketing dove anche i difetti sono spacciati come "caratteristiche sonore". grande sorriso
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24/9/2011, 16:18
Essendo la corrente impostata dal generatore di corrente, si può polarizzare il triodo anche in quel modo: tutto si semplifica (e in futuro si potranno variare corrente e tensione anodica senza dover escogitare ogni volta qualche rimedio per polarizzare la griglia).

Ti sono arrivati i triodi criogenati?
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Ciao.
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25/9/2011, 02:25

I triodi criogenati sono arrivati, sono stati ascoltati, eh... suonano come gli analoghi Electro Harmonix non criogenati. dry

Le prime in classifica sono sempre le JJ, "Gold Pin" o "Red Label" non fa differenza.
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25/9/2011, 02:35

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Questo forum ha bisogno di una scossa elettrica...

Io 130 Volt ce li ho messi, basteranno?

Buonanotte. sleeping
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25/9/2011, 08:03
bandAlex ha scritto:

Questo forum ha bisogno di una scossa elettrica...

sleeping


Per quello che mi riguarda, sto riprendendo il saldatore e facendo il punto della situazione per adattare la mia vecchia scheda 1.1d alle modifiche introdotte al circuito con l'ultima versione 1.2 e la prossima settimana inizieranno i lavori di foraggio per la sistemazione nel cabinet della versione 1.1e.
Insomma, tra non molto ci sarà abbastanza carne al fuoco con relative richieste... di aiuto !
grande sorriso
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25/9/2011, 08:55
bandAlex ha scritto:

Questo forum ha bisogno di una scossa elettrica...

Io 130 Volt ce li ho messi, basteranno?

Buonanotte. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Io non vedo l'ora di rimanere folgorato [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Grazie!
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25/9/2011, 22:47
bandAlex ha scritto:
[...]
Io 130 Volt ce li ho messi, basteranno?

Buonanotte. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Quando si fanno queste cose non basta mai niente... [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

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27/9/2011, 22:59
bandAlex ha scritto:
I triodi criogenati sono arrivati, sono stati ascoltati, eh... suonano come gli analoghi Electro Harmonix non criogenati. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Le prime in classifica sono sempre le JJ, "Gold Pin" o "Red Label" non fa differenza.

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C'era da aspettarselo... [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Se qualcuno chiede come mai non vadano meglio degli altri triodi, si può sempre dire che è normale, hanno preso freddo e hanno un po' di influenza...
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27/9/2011, 23:04
grande sorriso

Quindi sono triodi raffreddati, non criogenati... huh

O meglio, raffreddati perchè criogenati...
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27/9/2011, 23:23
bandAlex ha scritto:
I triodi criogenati sono arrivati, sono stati ascoltati, eh... suonano come gli analoghi Electro Harmonix non criogenati. dry

shak

bandAlex ha scritto:
Le prime in classifica sono sempre le JJ, "Gold Pin" o "Red Label" non fa differenza.

Consoliamoci...
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Una nuova avventura - Pagina 13 Empty A volte ritornano: i diodi

7/10/2011, 00:06
Li avevo tolti da sotto il catodo del triodo amplificatore per sostituirli con una resistenza (Rk). Se ricordate bene il motivo era il nuovo punto di lavoro, ovvero la Vgk che passava da -1.2 a -2 Volt. Con il valore adottato e la corrente di riposo scelta, tale Rk produce una caduta di tensione esattamente di 2 Volt, ed essendoci un CCS sull'anodo, non può causare NFB (se non per una parte molto piccola): infatti il gain è rimasto invariato.

Tutto bene quindi, solo che oggi mi è venuto in mente di fare un test: sostituire la Rk con un diodo LED giallo, che produce una caduta di tensione circa uguale a 2 Volt, quindi utile per avere la stessa Vgk. In teoria, con tale mossa dovrebbe cambiare ben poco, a parte il fatto che il LED ha una resistenza interna molto bassa, e rappresenta di fatto un cortocircuito per il segnale audio. Voi sapete che tra la teoria e l'ascolto qualche volta uno ci rimane male... per cui ho deciso di fare la prova.

L'aumento della tensione HT, ora di 130 Volt, ha già apportato un certo miglioramento sulla gamma bassa e la velocità, come avete potuto leggere dai miei ultimi resoconti. Ma giusto oggi mi domandavo cosa poteva essere successo, tra le prime volte che avevo ascoltato il VHF-2 e le volte successive, in particolare quando è stato fatto il confronto con il NEMO, e ho cercato di ricostruire i fatti. E questo è quello che è accaduto in tutto questo tempo:

- stadio di gain con i diodi sotto al catodo: primi ascolti e confronto con il VHF-1, anche in presenza di Stefano (NEMO) e Benedetto (b.veneri): gamma bassa profonda, veloce e ben controllata;

- sostituzione dei diodi con resistenze: teoricamente, con il CCS sull'anodo, non cambia molto; ho tolto i diodi per poter variare più facilmente la Vgk; questa sostituzione si rivelerà cruciale, come vedremo;

- confronto con il NEMO; è in quel momento che mi rendo conto che qualcosa non va; questa constatazione porterà alla decisione di aumentare l'alimentazione anodica;

- aumento della HT a 130 Volt; le cose migliorano, ma la sensazione è sempre quella che il VHF-2 non suoni come le prime volte;

- oggi, sostituzione delle Rk (che prima avevano sostituito i diodi 1N4148) con LED gialli;

- il VHF-2 è tornato a suonare come me lo ricordavo.

Per concludere, il problema relativo alla lentezza della gamma bassa e ad una performance di livello inferiore sembrerebbe legato alle Rk messe al posto dei diodi; ora con i LED il problema è definitamente risolto. Quanto prima posterò lo schema aggiornato.

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7/10/2011, 14:46
Buongiorno Alex,

Mabemus Papam!!!

Domenica porta il prototipo con la Shure SRH940, così lo riconfrontiamo con il NEMO...;)

Mi raccomando ricordati i nuovi "cippettini", il Jack (maschio e Femmina), il dado e la scatolina per la modifica della D5000!!!

Buoni ascolti!!!
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